Risiko, obiettivo Napoli: la città scenario del gioco, nuovi percorsi di guerra tra Vomero e San Pietro a Patierno

Il mitico gioco da tavolo di strategia bellica lascia la sua ambientazione classica

Risiko, obiettivo Napoli: la città scenario del gioco, nuovi percorsi di guerra tra Vomero e San Pietro a Patierno
Dove c'erano i continenti, ci sono le municipalità. Al posto degli oceani, c'è il golfo. E invece del planisfero della Terra, c'è distesa,...

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Dove c'erano i continenti, ci sono le municipalità. Al posto degli oceani, c'è il golfo. E invece del planisfero della Terra, c'è distesa, inconfondibile, placida, dolce come un abbraccio, Napoli, con la sua mappa giocosa e colorata, la sua insenatura popolata da diavoli, il suo paradiso squadrato e geometrico, come disegnato da un bambino su un cartellone scolastico. È il nuovo Risiko, il mitico gioco da tavolo di strategia bellica, che lascia la sua ambientazione classica e sceglie di collocarsi qui. È la prima volta che accade, Risiko non aveva mai lasciato la sua mappa tradizionale: il mondo con sei continenti e 42 territori. Invece i creativi di Spin Master, l'impresa canadese che ha rilevato sei anni fa la library della Editrice Giochi, hanno voluto innovare e hanno scelto proprio Napoli per questo radicale cambio di scenario di uno dei giochi da tavolo più famosi e utilizzati nel mondo. Risiko Napoli, si chiama la scatola, che uscirà poco prima di Natale, pronta a diventare un piccolo cult per gli appassionati di competizioni domestiche sotto l'albero. 

Insieme alla scatola Napoli, ce ne sarà una ambientata in Antartide. I due poli: da una parte il ghiaccio, dall'altra o sole mio. Così sul cartellone piegato in quattro da stendere su un tavolo compare questa mappa familiare. Sei municipalità, dal rosso San Carlo all'Arena, al verde Vomero, all'azzurra Scampia, all'arancione San Ferdinando, al viola Centro storico fino a un'altra tonalità di verde più scuro per Napoli est. Ma i percorsi di guerra sono più tortuosi e così la scatola scompone i Municipi e perimetra anche i rioni: laddove c'erano Jacuzia e Kamtchatcka oggi ci sono Pianura Ovest e Bagnoli Sud, Chiaia Est e Chiaiano Ovest, San Pietro a Patierno Nord e Barra Sud. E il tutto, detto così, sembra irreale, perfino magico: con un cammino onirico all'incontrario, tutto quello che esiste smette di essere e diventa fantasia. La realtà si fa fiction e sembra davvero di poter trasformare tutta la città in un gioco natalizio. Ma perché il gioco funzioni deve essere credibile, e dunque non mancano i carri armati, la guerra e il linguaggio bellico. Gli addetti al marketing lo chiamano gioco di strategia perché dire la verità, oggi, fa un po' male: ma Risiko è un wargame, il più classico e tradizionale dei giochi di guerra. 

Ci sono i campi di battaglia, ci sono le artiglierie, ci sono i territori ai confini da conquistare. Così con un attento e calibrato lavoro di strategia, insieme al lancio dei dadi, ci si muove alla conquista della città. In Italia si chiama Risiko - come in Germania -, nel resto del mondo Risk. Nel nostro Paese c'è ormai dal 1968, pubblicato da Giochiclub ma questo gioco di strategia è nato in realtà in Francia. Il primo titolo fu La conquête du monde. Ora la conquête è quella di Napoli. Chi prenderà Montecalvario? Chi si arroccherà ad Arenella Ovest? Di sicuro, c'è che questa scelta commerciale dice della città molto più di quello che tutti noi siamo capaci di raccontare. Un brand che vince. Una città che è già un simbolo oltre il suo perimetro e che rappresenta un valore così importante, oggi, che una impresa canadese prende un gioco di origine francese e lo colloca proprio qui, nelle nostre strade. È un riconoscimento ma anche una piccola, giocosa, sveglia. Ci credono più gli altri che noi stessi, a volte, alla nostra forza. Alla fortuna di essere Napoli. 

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Il Mattino