Incubo roghi tossici a Caivano, chiesto un incontro con il prefetto

Incubo roghi tossici a Caivano, chiesto un incontro con il prefetto
Caivano – Odore acre e un’imponente colonna nera ingrigisce il cielo, rendendosi visibile fino a chilometri di distanza, siamo in prossimità del campo rom di...

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Caivano – Odore acre e un’imponente colonna nera ingrigisce il cielo, rendendosi visibile fino a chilometri di distanza, siamo in prossimità del campo rom di Caivano, dove si registra ancora un nuovo rogo tossico. I vigili del fuoco sono alle prese da questa mattina nel domare le fiamme, a fuoco ci sono carcasse di frigoriferi, vecchi pneumatici e rifiuti di ogni genere. E’ un copione letto e riletto troppe volte in questi anni. Appena lo scorso venerdì si sono registrati due incendi, uno sempre nelle campagne di via Cinquevie e l’altro, la notte in via de Chirico, strada adiacente all’insediamento. I Volontari Antiroghi Acerra puntualmente sul posto: «Non sono le stesse foto di sempre, è solo lo stesso medesimo, sistematico luogo».

La rete Stop Biocido Caivano, con l’attivista Domenico Laurenza, denunciano l’abbandono dei rifiuti nei pressi della villa Moccia, bene confiscato: ««Nulla è cambiato, perché come dimostrano le foto fatte durante le nostre ispezioni, ci sono ancora sversamenti illeciti».

Proprio in questa area si è sviluppato il rogo di oggi, scrivono gli attivisti: «Per l’ennesima volta abbiamo immediatamente informato il personale degli uffici comunali preposti del settore ambiente, per la rimozione dei rifiuti depositati impropriamente al fine di evitare il manifestarsi di altri roghi tossici, visto che è già stato preparato il letto di combustibile per incendiare il materiale abbandonato».

Proprio qui si prevedeva la nascita di progetti per la socializzazione e l’integrazione dei nomadi, cooperative di volontari per tanti progetti per far vivere la zona, dove ancora oggi si registra una bomba ecologica. Questi progetti ci sono ancora, ma spiega il consigliere M5S Francesco Giuliano: «Da un confronto con associazioni del territorio e i Volontari Antiroghi di Acerra siamo giunti alla conclusione che l’unica soluzione è la militarizzazione del sito h24. Abbiamo stimato che il 90% dei roghi proviene dal campo. Presto avremo un incontro con il prefetto per affrontare la problematica».  

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Il Mattino