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Caldoro entra quindi nel merito. Lo fa per soffermarsi su alcuni punti cruciali dell’indagine: «In attesa delle determinazioni che vorranno adottare i magistrati inquirenti, non posso che confidare in un rapido chiarimento della vicenda; e ciò nella serenità di aver avuto sempre un comportamento corretto e di non avere intrattenuto rapporti economici, di qualsiasi natura, diretti o indiretti, con il gruppo Romeo o con Italo Bocchino». Proprio in merito alla natura dei rapporti con l’imprenditore e con l’ex deputato di An, il capo dell’opposizione di centrodestra in Consiglio regionale, commentando con alcuni conoscenti la vicenda, ha poi puntualizzato che «gli incontri con Romeo erano esclusivamente legati a motivi elettorali»: l’imprenditore aveva in qualche modo manifestato la disponibilità a sostenere economicamente la campagna elettorale dell’allora candidato sindaco di Napoli Gianni Lettieri. Una circostanza che poi non si sarebbe concretizzata. Al fianco di Caldoro si schierano i consiglieri regionali del gruppo di Forza Italia, guidato da Armando Cesaro: «Esprimiamo come sempre la massima fiducia nel doveroso operato della magistratura ma, ben conoscendo la dirittura morale di Stefano Caldoro, siamo certi che saprà dimostrare la sua assoluta estraneità ai fatti contestatigli». Cinque Stelle e Verdi chiedono invece all’ex governatore di «chiarire in aula la sua posizione in merito ai fatti oggetto dell’inchiesta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino