Non capita tutti i giorni che durante un collegio di docenti intervenga in diretta telefonica un ministro della Repubblica. È quello che è successo giovedì a...
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«Quando dalla segreteria del ministro mi hanno contattata ero al collegio docenti - racconta Rosa - e non potevo crederci: sul momento ho pensato che per colpa mia ci si sarebbe distratti, poi ho realizzato che il collegio poteva aspettare: una telefonata con il ministro non mi sarebbe più ricapitata. Così ho pensato di far partecipare anche i colleghi mettendo il vivavoce. Fortuna che ci sono dei testimoni, altrimenti stenterei a crederci». Ancora emozionata e incredula, la maestra racconta che il ministro era particolarmente orgoglioso perché «essendo anche lui campano gli ha fatto piacere che a vincere questo ambito premio sia stata una sua conterranea». Amendola ha poi condiviso sui suoi social un post per complimentarsi. «Ho sentito al telefono Rosa Russo, docente del II circolo didattico di Giugliano in Campania, che è Portavoce della cittadinanza europea. Le ho fatto i complimenti, con la promessa che all'inizio dell'anno scolastico andrò a visitare la sua scuola».
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Giugliano vanta perciò un nuovo primato. Nella terza città della Campania insegna la maestra più europeista d'Italia. Un lavoro importante quello della docente che per ben due anni consecutivi si è attestata prima in classifica. A partecipare al progetto è quasi la totalità delle classi dell'istituto, ben 28 di scuola primaria. Il riconoscimento è stato introdotto dal Dipartimento per le politiche europee già lo scorso anno per premiare l'impegno e l'entusiasmo dei tanti docenti che portano l'Europa nelle proprie classi, favorendo la conoscenza da parte degli studenti della storia, dei valori, delle istituzioni e dei programmi europei, con particolare attenzione ai diritti e doveri connessi alla cittadinanza e ai Trattati. «Sono molto fiera soprattutto dei miei alunni: posso dire che sono un po' più europei di altri», commenta Rosa. «Oggi molti giovani non conoscono purtroppo neppure la geografia, i miei bambini sanno del muro di Berlino, dei trattati, della nascita dell'Unione Europea, di Maastricht o Schengen. Si parla tanto in questi giorni di educazione civica, noi con questo progetto la facciamo già. I bambini si interessano a qualsiasi cosa se siamo in grado di farli appassionare. Io ci ho provato e spero di esserci riuscita». Le lezioni si svolgono in orario curricolare ma in maniera ludica. Anche durante il lockdown l'insegnante ha voluto continuare il percorso intrapreso. «Volevamo dare una parvenza di normalità ai bimbi: grazie a queste lezioni potevano fare qualcosa di leggero ma interessante. Si sono divertiti moltissimo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino