«Non sono affatto entusiasmanti i dati relativi alla prima settimana di saldi in Campania». Secondo Confersercenti «rispetto al 2015, quando ci fu già un...
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Dati allarmanti che si innestano su un percorso negativo delle aziende della Campania. «Negli ultimi cinque anni le 550mila aziende campane - spiega Schiavo - hanno perso 1 miliardo e 230mila euro di fatturato, a causa della più grave crisi economica degli ultimi 60 anni. In questo modo, purtroppo, è facile spiegare i motivi della chiusura di 16 esercizi commerciali al giorno, per una cifra di 6000 in un anno. Una crisi che questo inizio a rilento dei saldi amplifica e che è dovuta anche alla crescita dei centri commerciali industriali, alla progressione dell'acquisto on-line tramite lo sviluppo dell'e-commerce». Per Confesercenti Napoli e Campania, con Vincenzo Schiavo in testa, «le soluzioni da proporre sono diverse. Innanzitutto una regolamentazione certa dei saldi, senza eccedere in promozioni o offerte, senza anticiparli senza autorizzazioni, altrimenti nessuno più acquista a prezzo pieno. Due volte l'anno credo che vada più che bene. In secondo luogo sono contrario alla liberalizzazione del commercio: il mercato esiste fin quando ci sono delle regole, senza di esse i deboli sono destinati a soccombere sempre. Insistiamo, infine, nel rilancio del negozio di quartiere, che porta anche benefici alla zona, visto che - conclude Schiavo - il pagamento delle tasse produce servizi per la comunità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino