Sale giochi, il Comune di Napoli va alla guerra 

Sale giochi, il Comune di Napoli va alla guerra 
Mai più sale giochi davanti a scuole o chiese o nel centro storico ed entro i prossimi 5 anni, quelle che ci sono, dovranno sloggiare. Si sa che il gioco d'azzardo...

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Mai più sale giochi davanti a scuole o chiese o nel centro storico ed entro i prossimi 5 anni, quelle che ci sono, dovranno sloggiare. Si sa che il gioco d'azzardo è una malattia. A Napoli, in alcuni casi, la degenerazione è tale che ci sono donne che arrivano a prostituirsi dopo aver perso per ricominciare a giocare e a perdere. Storie di vite bruciate, un rogo delle anime che si consuma quotidianamente e al quale non si riesce a porre rimedio. La delibera di iniziativa consiliare presentata da Gennaro Esposito di Ricostruzione democratica, e che dovrebbe ridurre il proliferare delle sale da gioco, va in questa direzione.


È stata approvata all'unanimità e condivisa da tutte le forze politiche, come dire che l'Assemblea cittadina batte un colpo e segue gli esempi di Genova, Firenze, Milano e della più vicina Anacapri. «Era un po' che pensavo alla necessità che il Comune di Napoli si dotasse di un regolamento per le sale da gioco - racconta il consigliere comunale - In città, infatti, proliferano i bingo e cose simili e laddove c'erano i cinema, è sempre più frequente, trovarci delle sale da gioco». Esposito spiega ancora: «In un momento di crisi il fenomeno si aggrava sempre di più ed occorre che si pongano dei freni alla diffusioni di slot machine e macchinette mangia soldi, ormai diffuse in bar, tabaccherie ed ogni tipo di locale aperto al pubblico. Il fenomeno viene definito ludopatia e si espande a macchia d'olio proprio nelle fasce sociali più deboli e culturalmente meno attrezzate». 

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Il Mattino