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Da un lato ci sono le immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza interni all'ospedale Cardarelli, già sequestrate e per tutta la giornata di ieri visionate - fotogramma per fotogramma - dalla polizia. Dall'altro, l'autopsia effettuata giovedì pomeriggio presso l'Istituto di medicina legale sulla salma di Gennaro Cotroneo.
Il caso del decesso del 50enne di Caivano avvenuto in un reparto di neurologia del Cardarelli e il successivo trafugamento della sua salma a opera di un folto gruppo di parenti e conoscenti che ne hanno riportato il corpo ormai senza vita nella sua abitazione del Parco Verde confluisce in una doppia inchiesta della Procura.
Il “doppio binario” si snoda lungo due direttrici. La prima dovrà accertare come sia stato possibile che una folla inferocita possa essere stata capace di portar via da una struttura ospedaliera pubblica un cadavere, accertando le responsabilità di chi si è reso protagonista di questo assurdo episodio. La seconda punta invece a chiarire i sospetti dei familiari di Cotroneo: i quali affermano che l'uomo stava bene quando è entrato in ospedale per curarsi le conseguenze di una fistola; senza mezzi termini i parenti del morto puntano perciò il dito contro i medici della struttura, ipotizzando un presunto caso di malasanità che al momento è ancora tutto da dimostrare.
Per questo il procuratore aggiunto Luigi Frunzio e il sostituto Valentina Rametta, cui è stato delegato il fascicolo d'indagine, hanno disposto l'autopsia sulla salma. L'esame autoptico è stato affidato al dottor Tommaso Balzano, medico legale nominato dall'ufficio inquirente guidato da Giovanni Colangelo.
Per avere i risultati dell'esame saranno necessari dai sette ai 14 giorni. Prima di quella data non si potranno tirare conclusioni.
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