Napoli, sotto il balcone della tragedia «Un bimbo non può morire così»

Samuele, bimbo caduto dal balcone a Napoli: domestico 38enne fermato per omicidio
  «Non è possibile ammazzare un bimbo», urla una donna. Lumini, fiori bianchi e peluche in via Foria, davanti al palazzo: la strada nel centro storico di...

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«Non è possibile ammazzare un bimbo», urla una donna. Lumini, fiori bianchi e peluche in via Foria, davanti al palazzo: la strada nel centro storico di Napoli si era svegliata sgomenta, senza parole perché è troppo il dolore per una morte così «assurda e inconcepibile». Un bimbo, Samuele, neanche quattro anni compiuti, caduto dal balcone. E ora, dopo aver appreso che c'è un uomo fermato per omicidio, lo stupore si trasforma in rabbia. Chiunque passa davanti al palazzo si ferma per qualche minuto, si fa il segno della croce, alza lo sguardo verso quel balcone del terzo piano. «È un dolore troppo forte - dice una donna anziana - Non riesco a immaginare il dolore dei genitori e della mamma che è anche incinta. Povera donna».

L'incredulità è il sentimento che si associa al dolore. «Non ci resta che pregare per questa povera giovane anima candida che è volata in cielo diventato un angioletto - dice un'altra donna - Io sono cattolica ma a volte mi chiedo perché ai criminali non succede nulla e poi un bimbo innocente debba morire così. Davvero non lo capisco». Tra i messaggi lasciati con i fiori, una bigliettino recita: «Adesso giochi con gli angeli». Il via vai di cittadini del quartiere che vogliono lasciare una loro testimonianza di affetto e vicinanza ai genitori, conosciuti nella zona, è incessante.

Madri  che vengono qui con i loro figli a depositare un fiore o un messaggio per salutare a loro modo il piccolo. «Da mamma non riesco nemmeno a immaginare il dolore della mamma di questo angioletto - racconta Anna,  sul posto con la figlia di 8 anni - stamattina è stata proprio mia figlia a dirmi "Mamma andiamo a portare un fiore"». 

Napoli, bimbo morto cadendo dal balcone: «Un tonfo, poi quelle urla strazianti davanti al corpicino a terra»

 

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Il Mattino