San Giorgio a Cremano, carico di scarpe imbottite di cocaina: valore 30 milioni di euro

La Finanza sequestra in un deposito un container proveniente da Panama

La cocaina sequestrata
Un maxi carico di cocaina, appartenente all'asse del narcotraffico tra America Latina e Italia, nascosto in un container di scarpe da lavoro è stato sequestrato dai...

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Un maxi carico di cocaina, appartenente all'asse del narcotraffico tra America Latina e Italia, nascosto in un container di scarpe da lavoro è stato sequestrato dai finanzieri dei comandi di Napoli e Salerno in un deposito di San Giorgio a Cremano.

Il blitz nel deposito commerciale è scattato martedì sera ad opera del personale di polizia giudiziaria, in servizio presso i comandi provinciali della guardia di finanza di Napoli e Salerno, nell'ambito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Salerno-Direzione Distrettuale Antimafia. 

Nel corso della perquisizione nel locale commerciale, nella periferia del Comune vesuviano, le fiamme gialle hanno trovato in un container proveniente da Panama 104 pani di cocaina, per un peso totale di 122,8 chilogrammi. La droga era nascosta nel carico di scarpe da lavoro, per la precisione nei sottofondi delle casse contenenti le calzature. Il carico di cocaina, che con la vendita al dettaglio avrebbe fruttato agli spacciatori circa 30 milioni di euro, è stato sequestrato dai finanzieri che durante il blitz hanno arrestato in flagranza di reato un 38enne di Cercola, sorpreso mentre era intento ad aprire il container. Il maxi-sequestro ha costituito la fase conclusiva di un'accurata indagine che ha visto i finanzieri impegnati prima nell'individuazione del carico sospetto, poi nell'osservazione delle operazioni di prelievo e consegna al sito di destinazione, cioè il deposito nella città vesuviana. Ma, se il carico di droga è partito da Panama sotto copertura per arrivare a San Giorgio a Cremano, c'è un altro punto intermedio che ha giocato un ruolo importante nel traffico illecito: il porto di Salerno. Qui, infatti, è approdata la nave contenente il container apparentemente innocuo, ma contenente chili di cocaina destinati allo spaccio, verosimilmente tra Napoli e provincia. Il mega sequestro tecnicamente è stato reso possibile da una cosiddetta «analisi di rischio» condotta a livello centrale la quale, coadiuvata da qualificati elementi informativi, ha rivelato agli investigatori la probabile esistenza di un traffico internazionale di sostanze stupefacenti, che come terminale aveva appunto il porto di Salerno.

Stando a quanto emerso nel corso dell'indagine, la partita di droga sarebbe dovuta giungere nel citato scalo marittimo campano attraverso un classico carico di copertura (in questo caso costituito da scarpe da lavoro), con provenienza Panama e destinatario finale una società con sede dichiarata a Milano. Servendosi dei riscontri informativi, gli uomini della Guardia di Finanza di Salerno e del Gico del Nucleo di Polizia Economica finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, hanno dunque da subito approntato mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento, supportati dal tele-rilevamento a distanza attuato attraverso i mezzi in dotazione al Reparto Operativo Aeronavale (Roan) di Napoli.

Proprio l'utilizzo di tali avanzate tecnologie ha consentito agli investigatori di monitorare in ogni istante tutte le operazioni di prelievo e consegna a destinatario del carico, oltre che di individuare il deposito di San Giorgio a Cremano risultato essere l'effettivo luogo di consegna dello stupefacente. Al controllo del carico di copertura nel quale era stata occultata la cocaina, che se fosse stata venduta in dosi avrebbe dato vita ad un giro d'affari illegale di decine di milioni di euro, sono così stati trovati i 104 pani di sostanza stupefacente, secondo il consolidato sistema di trasporto e suddivisione della merce adottato dalle organizzazioni criminali del narcotraffico. L'uomo arrestato dovrà rispondere del reato di importazione e detenzione al fine di spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente. 

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Il Mattino