Dalle strade di Lagos fino a quelle di San Giorgio a Cremano, con l'unico scopo di offrire un servizio alla comunità in cambio di qualche moneta. È la...
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«Svolgo quest'attività da aprile dell'anno scorso - spiega timidamente il ragazzo in inglese -. Adesso sono a San Giorgio, ma nei mesi scorsi ho fatto lo stesso anche a Napoli, al Vomero, poi mi sono spostato a San Giovanni, Barra e Volla. Mi trovo qui da un paio di giorni, c'è molto da fare». Prima un lato del marciapiede, poi l'altro, a due passi dalla caserma dei carabinieri e dall'ufficio postale. Il flusso di persone dalla centralissima piazza Troisi di certo non manca: «Non tutti apprezzano ciò che faccio, qualcuno quando mi vede cambia strada. Altri invece sono benevoli e mi incoraggiano a continuare per dare il buon esempio. Gli spazzini del Comune sono stati gentili, loro possono portare via solo le cartacce ma mi hanno fornito le buste». Un piccolo omaggio a fronte comunque di entrate assai modeste: «Quanto guadagno mediamente? Circa 30 euro a settimana, non è molto, ma non mi fermerò. Ho un fratello minore di cui prendermi cura a Villa Literno, dove vivo da quando sono arrivato in Italia, tre anni e mezzo fa».
Passato mezzogiorno, il 28enne dispone le erbacce in piccoli mucchi e si prepara a raccoglierli, uno dopo l'altro, avendo cura di completare nel migliore dei modi l'opera e lasciare uno spazio lindo ai sangiorgesi. L'etica lavorativa di Victor è ferrea, con una sola eccezione: «Scendo in strada dal lunedì al sabato di tutte le settimane, ma la domenica resto a casa perché devo andare in chiesa - afferma sorridente -. Rimarrò a San Giorgio per un altro paio di settimane comunque». La prossima meta, presumibilmente un'altra città del circondario vesuviano, è ancora tuttavia ignota. Nel frattempo tra i residenti e non solo è già partita una gara di solidarietà, tra chi chiede alle istituzioni di intervenire per regolarizzare la posizione lavorativa del giovane e chi invece si dichiara pronto a tendergli una mano in prima persona. Lui, scoccate le 14:30, rimette i guanti nello zaino e si avvia verso la vicina stazione Circum di piazza Trieste e Trento. «Mio fratello mi aspetta». Appuntamento a domani, alla stessa ora. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino