San Giorgio, chiuse le indagini: il sindaco Zinno verso il processo

San Giorgio, chiuse le indagini: il sindaco Zinno verso il processo
Il pm Ida Frongillo si prepara a chiedere il processo per il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, per i funzionari dell’ufficio tecnico e per gli imprenditori...

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Il pm Ida Frongillo si prepara a chiedere il processo per il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, per i funzionari dell’ufficio tecnico e per gli imprenditori finiti al centro dell’inchiesta che, nell’ottobre scorso, ha portato all’emissione di una serie di misure cautelari agli arresti domiciliari per l’ipotesi di avere favorito alcune ditte edili nell’assegnazione dei lavori pubblici con la procedura semplificata.


La procura ha chiuso le indagini ieri, ma nell’elenco dei destinatari dell’avviso non compare il nome dell’ex sindaco, Mimmo Giorgiano, che risultava indagato nel medesimo procedimento e fu destinatario di un decreto di perquisizione. Con tutta probabilità, la sua posizione è stata stralciata. Su istanza del collegio difensivo (rappresentato, tra gli altri, dagli avvocati Maurizio Capozzo, Claudio Botti, Gennaro Lepre, Pietro Fusco e Giuseppe De Angelis), il gip, in queste settimane, ha alleggerito le misure a carico degli indagati e molti di loro hanno lasciato i domiciliari per essere sottoposti a provvedimenti che vanno dal divieto di dimora alla sospensione dai pubblici uffici.

La decisione è scaturita da una mutata esigenza cautelare, dato che la sospensione dai pubblici uffici impedisce di fatto la reiterazione del reato. La vicenda secondo la quale ad alcuni imprenditori venivano fornite in anticipo “indicazioni” utili a spuntarla sui concorrenti in occasioni di diversi bandi di gara per l’assegnazione di appalti pubblici, fu ricostruita dalla moglie di uno degli indagati. La donna fu lasciata dal marito per una giovane stagista. Subito dopo, raccontò alla polizia che suo marito, funzionario dell’ufficio tecnico del Comune, riceveva regalie in cambio di favori agli imprenditori.


Lei stessa ammise di avere beneficiato di quei “piaceri” – soldi, gioielli, viaggi – e raccontò che, grazie a quel sistema, il tenore di vita della sua famiglia era notevolmente migliorato negli ultimi anni. Quando il marito la lasciò per la stagista, però, i regali – sempre a suo dire – iniziarono ad arrivare a casa della nuova compagna. Di qui la sete di vendetta che la spinse a denunciare tutto alla polizia.
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Il Mattino