San Giovanni, i giovani adottano la strada: cestini fai da te con plastica riciclata

San Giovanni, i giovani adottano la strada: cestini fai da te con plastica riciclata
Torna il decoro tra le strade di San Giovanni a Teduccio, l'ex quartiere industriale nella zona orientale di Napoli, grazie all'entusiasmo dei giovanissimi. Sono gli...

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Torna il decoro tra le strade di San Giovanni a Teduccio, l'ex quartiere industriale nella zona orientale di Napoli, grazie all'entusiasmo dei giovanissimi. Sono gli adolescenti della onlus Figli in Famiglia, realtà che opera in via Ferrante Imparato. Una strada che, come tante, è interessata dal “littering”, ovvero dal malcostume di gettare cartacce in strada, e dallo sversamento di rifiuti a ridosso dei cassonetti.

Proprio la situazione di particolare difficoltà dal punto di vista igienico e del decoro davanti la sede della storica realtà associativa guidata da Carmela Manco ha fatto scattare nei giovanissimi la voglia di riscatto. Sostenuti da educatori e volontari, ragazze e ragazzi hanno pensato di realizzare cestini portarifiuti utilizzando materiale riciclato, come le bottiglie di plastica, e di affidarli ai commercianti che insistono lungo la strada chiedendo loro di svuotarli. Una “soluzione” necessaria per rispondere ai tanti che gettano cartacce e altra spazzatura sul marciapiede.

Nei giorni scorsi, dopo le insistenti richieste da parte delle associazione, l'azienda comunale ha provveduto a rimuovere i cassonetti e i contenitori davanti all'ingresso della onlus che accoglie quotidianamente centinaia di giovani in una serie di attività educative e ludico-ricreative. Intorno a questi si accumulavano ordinariamente rifiuti di ogni genere che impedivano il semplice passaggio e creavano situazioni igienico-sanitarie precarie. Gli stessi ragazzini di Figli in Famiglia hanno raccolto i rifiuti lungo la strada nel corso di una azione simbolica insieme ai volontari di Legambiente e agli educatori dell’associazione.

Le “uscite” sul territorio sono le occasioni per gli adolescenti di parlare ai cittadini del proprio quartiere per sensibilizzarli a una maggiore attenzione ai temi del decoro urbano. Il lavoro per migliorare la zona è ancora tanto: un aspetto di cui c’è consapevolezza tra i piccoli volontari che si sono voluti rimboccare le maniche e lanciare una sfida coinvolgendo commercianti, residenti e passanti di San Giovanni a Teduccio.

«Stiamo sensibilizzando i bambini a tenere pulito il quartiere e rigenerare il territorio. Non è giusto che una periferia bellissima di Napoli debba essere ridotta a un ghetto trascurato» spiega Angelo Morsellino, educatore di Figlia in Famiglia che evidenzia: «I bambini hanno il diritto di sentirsi importanti e non vergognarsi della loro provenienza. Hanno il diritto di non fare lo slalom nelle siringhe abbandonate o nei cespugli incolti o tra le cartacce e la spazzatura gettata in giro. Così abbiamo deciso di far partire questo progetto di adozione urbana: letteralmente ci autoproclamiamo tutori della strada, cominciando da quella in cui ci troviamo, coinvolgendo i negozianti e rendendo protagonisti i bambini stessi». I giovani sono i veri protagonisti delle azioni. «Sono loro che parlano al quartiere, che costruiscono i bidoncini che doneremo alle attività commerciali. Coinvolgere i bimbi in prima persona, significa motivarli ad essere i custodi della strada, abbiamo già notato che adesso spontaneamente rimproverano chi butta la spazzatura o le sigarette a terra, ricordandogli di essere “cristiano”, nel senso che si usa a Napoli di “civile”, “con dei giusti valori”» spiega Angelo.



L'adozione della strada è una testimonianza alla cittadinanza di quanto le cose possano migliorare con l'impegno di tutti. Lo spiega Carmela Manco, presidente di Figli in Famiglia onlus, che evidenzia la creatività dei giovani nel preparare la prossima iniziativa: una cosa bella dopo il degrado che ha caratterizzato lo spazio per mesi. Carmela spiega che l'obiettivo è coinvolgere quante può persone che vivono e lavorano lungo la strada così da renderla vivibile. Le prossime tappe della Scugnizzi Tribe - questo il nome che ci sono dati giovani ed educatori - saranno la consegna dei cestini realizzati in plastica riciclata e una operazione di abbellimento dello spazio antistante l’associazione. Una sfida che è solo all’inizio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino