Gennaro Sangiuliano al congresso di Fdi a Napoli: «De Luca e i fondi? Si presenti un programma basato su esigenze concrete»

Il ministro della Cultura: «L'Italia è una superpotenza culturale»

Gennaro Sangiuliano
Non si ferma a rispondere ai cronisti il ​​ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al suo arrivo al Teatro Barone di Melito dove oggi e domani si tiene il congresso...

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Non si ferma a rispondere ai cronisti il ​​ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al suo arrivo al Teatro Barone di Melito dove oggi e domani si tiene il congresso provinciale di Fratelli d'Italia. L'attesa era per chiedergli delle dimissioni da sottosegretario di Vittorio Sgarbi e delle accuse che ha rivolto proprio a lui, il suo ministro considerato dal critico d'arte responsabile di aver trasmesso all'Antitrust le lettere anonime che denunciavano il suo conflitto di interessi. E attaccato come uomo 'senza dignità'. Sangiuliano ha tirato dritto, raggiungendo il palco dove ora sta parlando dei risultati conseguiti negli ultimi mesi dal suo dicastero in luoghi-simbolo come Pompei o Palazzo FugaNapoli. Nel pomeriggio il ministro della Cultura è atteso a un convegno alla Mostra D'Oltremare di Napoli con il sindaco Gaetano Manfredi, ma la sua presenza è in forse.

«La Regione Campania ha speso solo 3,5 miliardi su nove miliardi su Fondi di Sviluppo e Coesione per il periodo 2014-2020. Il ministro Fitto vuole dare risorse alla Campania, ma i fondi non vanno buttati a pioggia ma devono essere collegati a un programma preciso e dettagliato nell'interesse della collettività. Si presenti quindi un programma basato su esigenze concrete, che sia credibile, non su risorse che non sappiamo poi dove finiscono» ha detto  Sangiuliano.

«Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl, ora al vaglio del Parlamento per l'istituzione a Roma del museo del ricordo, che possa stabilmente ricordare le Foibe. Non è un atto polemico, ma è la ricerca di una verità storica, la necessità di per colmare un buco nero nella storia che avevamo dovere per quello che siamo stati per decenni, lo abbiamo fatto quando nessuno rievocava questa vicenda è doveroso creare un luogo dove la vicenda possa essere raccontata per giovani generazioni. Sia una convergenza più ampia possibile, come avvenuto per il museo della Shoah che esiste in tutte le capitali europee».

«Potrei raccontare di tutto quello che stiamo facendo, tanti tasselli che sono parte di un disegno dell'identità e della consapevolezza, noi amiamo il nostro patrimonio culturale perché siamo di destra, perché nella quinta essenza di appartenenza culturale al conservatorismo c'è il dna dell'amore per il patrimonio e per la nostra storia. Abbiamo ribaltato la situazione, abbiamo fatto tante cose, altre le andremo a fare, ritengo che i nostri musei e bellezze sono mappe della geografia identitaria della nazione. L'Italia è una super potenza culturale non in base a una categoria ottocentesca, ma perché nella nostra storia si sono sovrapposte molte civiltà, ciascuna ci ha lasciato qualcosa, il vero conservatorismo è questo, conservatore è persona del dopodomani che tutela valori e essenza, proviamo a farlo, mattone su mattone», ha concluso Sangiuliano.

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Il Mattino