Alcuni di loro attendevano questo giorno da più di dieci anni. C’è persino chi, nel frattempo, ha quasi raggiunto l’età della pensione. Ma finalmente il giorno tanto...
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Niente più contratti-spezzatino, niente più incertezze, preoccupazioni e angosce sul loro futuro lavorativo: d’ora in avanti questi medici faranno parte a tutti gli effetti dell’organico del Policlinico della Seconda Università di Napoli. Si tratta di figure professionali che corrispondono agli specialisti ambulatoriali ma che lavorano in ospedale con funzioni precise in reparti strategici, dalla cardiologia alla chirurgia fino all’infettivologia e alla neuropsichiatria infantile. Analoga operazione è stata fatta in queste ore al Policlinico della Federico II e all’azienda dei Colli, mentre al Ruggi di Salerno sono stati assunti a tempo indeterminato dieci dirigenti medici.
Non è stato facile arrivare alla stabilizzazione in un momento in cui la Campania, ancora commissariata, deve fare i conti con il piano di rientro dal deficit e con il blocco del turn over, una tagliola che ha ridotto all’osso gli organici delle aziende sanitarie e ospedaliere facendo lievitare al tempo stesso le spese per doppi turni e straordinari perché comunque vanno garantiti i servizi essenziali.
Al Vecchio Policlinico stava operando da tempo in questa direzione il commissario Maurizio Di Mauro con il sostegno dei sindacati, in particolare il Sumai, ma nei giorni scorsi è arrivata pure la decisione del governatore Vincenzo De Luca di accelerare sulla stabilizzazione dei precari in tutta la Campania. Nonostante il piano di rientro. Il presidente della Regione ha infatti annunciato che entro settembre saranno assunti gli 800 precari, soprattutto medici e infermieri, a tempo determinato.
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