Sanità privata in Campania, Cisl fp: «Soldi pubblici anche a chi non rispetta il contratto nazionale di lavoro, ora basta»

Sanità privata in Campania, Cisl fp: «Soldi pubblici anche a chi non rispetta il contratto nazionale di lavoro, ora basta»
«Ma la Campania fa parte della conferenza delle Regioni o è uno staterello a sé guidato da un piccolo monarca che fa quello che vuole e che si circonda di un...

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«Ma la Campania fa parte della conferenza delle Regioni o è uno staterello a sé guidato da un piccolo monarca che fa quello che vuole e che si circonda di un gruppetto di cortigiani lautamente remunerati per dire sempre sì? Visto quello che si fa nel campo della sanità privata con i soldi erogati per la riabilitazione gradiremmo una risposta immediata, perché si ravvisano gli estremi del dumping contrattuale, anche alla luce di quanto accade in altre regioni».

Il leader della Cisl funzione pubblica Lorenzo Medici rilancia il tema dei contributi pubblici distribuiti in modo uguale per tutti sulle prestazioni ambulatoriali, domiciliari e semiresidenziali, anche per le aziende che non applicano il contratto nazionale di lavoro del settore e pagano i dipendenti fino al 50% in meno.

«È l’ennesimo esempio – ricorda – della diversità comportamentale di questa Giunta. Il Lazio fa un accordo con i sindacati per la proroga dei contratti ai precari della sanità fino al 31 dicembre 2022, De Luca non si preoccupa affatto di chiamarci per una intesa e si limita ad una semplice circolare ad Asl ed Aziende ospedaliere che ha prodotto solo ulteriore (sperato?) caos. La Puglia delibera di riconoscere un aumento del budget delle prestazioni pari al 5% del tetto di spesa agli erogatori che applicano il contratto di lavoro Aiop – personale non medico, e lo fa richiamando un preciso orientamento espresso in proposito dalla conferenza delle Regioni, la Campania fa tutto il contrario ed estende il premio anche a chi non rispetta le norme. È assurdo che chi dà al personale la metà di quanto danno gli altri, lucrando un profitto nettamente superiore, ed abbassando al tempo stesso la qualità delle prestazioni, debba riscuotere la stessa tariffa dal servizio sanitario regionale. Ma lo sanno che i soldi pubblici sono dei cittadini che pagano tasse anche esose e che hanno il diritto di vederli spendere per chi applica la legge?».

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Il Mattino