«Sanità privata senza energia, ora puntiamo sul fotovoltaico»

«Sanità privata senza energia, ora puntiamo sul fotovoltaico»
Le imprese della sanità privata stanno sperimentando le conseguenze della crisi energetica, che si aggiungono alle altre difficoltà che attanagliano il settore. La...

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Le imprese della sanità privata stanno sperimentando le conseguenze della crisi energetica, che si aggiungono alle altre difficoltà che attanagliano il settore. La casa di cura Villa dei Fiori di Acerra è una eccellenza. A propiziarne l'ascesa è stata la famiglia Ciccarelli, che ne detiene la titolarità da 45 anni. La struttura si estende su 22mila metri quadri ed è divisa in due unità assistenziali, collegate dal punto di vista organizzativo: l'area medico-chirurgica e quella riabilitativa. «Ci sono 248 posti letto - spiega Antonella Ciccarelli, membro della direzione generale - di cui 199 per l'area medico-chirurgica e gli altri per la riabilitazione e gli stati vegetativi. Siamo una delle due unità di pronto soccorso della rete di emergenza regionale. Villa dei Fiori è cresciuta molto tanto da diventare un punto di riferimento per il territorio. È una grande azienda con una forte caratterizzazione familiare. Prima della pandemia registravamo 60mila accessi di pronto soccorso ogni anno». Anche Villa dei Fiori ha risentito del caro-energia. «I costi - aggiunge - sono aumentati del 100 per cento, rispetto a un anno fa. Il peso dell'energia elettrica è rilevante perché serve al funzionamento di macchinari, sale operatorie e condizionamento generale. Ci aspettiamo ulteriori rincari nei prossimi mesi a fronte di tetti di spesa ridotti rispetto al passato per l'applicazione della spending-review. Ma c'è anche altro. La nostra attività è caratterizzata dalla presenza di un Pronto soccorso, a fronte del quale molte prestazioni di emergenza non programmabili sono erogate oltre budget e non remunerate. Il tutto in un quadro già compromesso dal Covid che ha negativamente impattato, ed ancora impatta, sulle strutture sanitarie». 

La situazione è pressoché identica al Me.Di., acronimo di Mediterraneo Diagnostica, una delle principali strutture polispecialistiche in Campania, con 500 pazienti al giorno, nell'area compresa tra penisola sorrentina, zona di Castellammare - dove ha sede - e Torre Annunziata. «Facciamo prestazioni diagnostiche e chirurgiche. Siamo anche l'unico centro accreditato per la medicina rigenerativa», spiega Giovanni De Cesare, direttore del Me.Di. «Dopo 5 anni di lungaggini burocratiche, siamo riusciti a installare un impianto fotovoltaico da 20kwh l'ora. E così siamo riusciti ad attenuare l'impatto del rincaro dell'energia, che per noi è aumentata del 70 per cento, anziché del 100 per cento, come sarebbe stato senza il fotovoltaico. Disponiamo di apparecchiature chirurgiche che presuppongono consumi notevoli. In Campania c'è una scarsa presenza di energia prodotta con impianti fotovoltaici. Solo il 4 per cento del totale nazionale. Il tempo ci ha dato torto perché non abbiamo investito nel momento opportuno. Il problema del Sud è che non abbiamo progetti di area. Manca la programmazione. Al Nord, invece, esistono aree che condividono la produzione di energia dal fotovoltaico e così ne ricavano vantaggi». 

Anche a Villa delle Ginestre, un centro di riabilitazione per bambini con disabilità motorie, cognitive e sensoriali nella zona di Volla, hanno puntato sui pannelli fotovoltaici. Ma, per riscaldare tutti gli ambienti di energia ne occorre tantissima. «È una struttura di 1500 mq con circa 40 stanze», spiega Annamaria Schena, proprietaria di Villa delle Ginestre insieme con il marito. «La riabilitazione viene fatta sia in regime ambulatoriale che domiciliare. C'è anche un centro diurno per disabilità cognitive e motorie. Il caro-benzina ha avuto un impatto notevole per il centro e le tante famiglie che vengono da noi con mezzi privati. C'è il rischio dell'assenteismo dei bambini. Abbiamo quasi 30 anni di storia, 50 dipendenti e una quarantina di liberi professionisti, tra medici e psicologi. Siamo la prima azienda che, grazie a un bando europeo, ha inventato la riabilitazione per bambini iperattivi con la realtà virtuale, che ora si sta sperimentando anche alla Federico II. Per curare le disabilità motorie utilizziamo anche un esoscheletro, con un brevetto depositato».

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Il Mattino