Dopo una settimana campale per la politica di Sant'Antimo, con un assessore revocato, uno dimissionario, ieri è arrivato l'annuncio, secondo alcuni nemmeno tanto...
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A indurre Russo alle dimissioni è stato il bisogno di «mettere mano ai problemi che impediscono lo sviluppo della città, liberandola da metodi di gestione che negli ultimi venti anni ne hanno affossato l'economia». Revocando le deleghe all'assessore all'Igiene Teresa Pedata e sottraendo la gestione del servizio Igiene alla dirigente Lucia Nardi, Russo aveva fatto intendere come si stesse ostacolando la rescissione del contratto con la Cite, la ditta che gestiva la raccolta dei rifiuti e le cui inadempienze sono all'origine dell'emergenza.
La rimozione dell'assessore, espressione della lista del presidente del consiglio comunale Castiglione, è stata il primo segnale che le voci di un rimpasto si stessero concretizzando. Ma la mancata condivisione delle modalità con cui i cambiamenti stavano maturando ha spinto l'assessore Roberto Ferrandino a rimettere la propria delega. Ad avvelenare ulteriormente il clima c'è stato un documento sottoscritto dagli esponenti della maggioranza con i consiglieri del gruppo misto Ivana Tarantino e Edoardo D'Antonio (uscito polemicamente dal Pd). Nel documento sono indicati gli step che porterebbero D'Antonio alla presidenza del consiglio e la Tarantino in giunta con la delega all'Igiene. Il tutto, passando da una verifica in consiglio comunale.
Per questo le dimissioni di Russo, secondo il gruppo Dema-Agorà, «sono una vera e propria farsa degna delle migliori pochade francesi». Durissimo il commento del gruppo: «Troviamo indegno che l'agenda politica di Sant'Antimo debba fermarsi a causa degli scricchiolii di una maggioranza traballante. Stanno coprendo di ridicolo l'intera città». Al centro della polemica c'è soprattutto la delusione per le velleità di cambiamento palesate dal sindaco in campagna elettorale.
Sorprende il silenzio dell'opposizione di centrodestra che, con il suo leader Corrado Chiariello stigmatizza, quasi quotidianamente, l'operato della maggioranza. La delicatezza della situazione impone sicuramente una seria riflessione che ha fatto trincerare il centrodestra dietro un laconico «no comment». Russo, intanto, manifesta buoni propositi: «Se troverò la conferma di una maggioranza che mi possa consentire di portare a compimento i miei progetti resterò sindaco». Ma i suoi buoni propositi non convincono l'opposizione che chiede di favorire il ritorno alle urne. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino