Sant'Antimo, gli sfollati di via Giannangeli chiedono un incontro al prefetto

Sant'Antimo, gli sfollati di via Giannangeli chiedono un incontro al prefetto
Gli sfollati del civico 35 di via Giannangeli a Sant’Antimo chiedono rispetto. Hanno scritto nuovamente al Prefetto invitandolo in quella parte del centro storico in cui il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Gli sfollati del civico 35 di via Giannangeli a Sant’Antimo chiedono rispetto. Hanno scritto nuovamente al Prefetto invitandolo in quella parte del centro storico in cui il tempo si è fermato al 3 novembre 2017. Tra poco saranno cinque anni dal crollo e i proprietari degli immobili attendono ancora risposte. Rosa Castaldo, rappresentante degli sfollati, continua a portare avanti la battaglia: «Ho appreso tramite una pagina social di un invito da parte del sindaco Massimo Buonanno al Prefetto di Napoli Claudio Palomba per settembre. Durante l’incontro sarà affrontato il tema della legalità. In occasione della visita, ho chiesto la possibilità al Prefetto di accompagnarlo sul luogo del crollo e dimostrargli la situazione esistente di pericolo da fin troppo tempo. Anche via Giannangeli fa parte di legalità ove da cinque anni ci è stata tolta la dignità, facendo vivere persone, ancora residenti alla stessa via, nell’inciviltà». 

Domani, Rosa Castaldo presenzierà in Municipio per esporre la questione. 

Quel giorno, che sembra così lontano, non è mai stato dimenticato dai residenti del centro storico. L’apertura di una cavità inghiottì il piano terra e parte del primo piano. In questi anni, lo stabile è stato teatro anche di diversi episodi di sciacallaggio: «Dal mio appartamento venne portato via il corredo che mia madre mi aveva acquistato con tanti sacrifici. Sarebbe dovuto servire per un mio eventuale matrimonio e invece gli sciacalli mi hanno privato anche di quello. Mi aggrappo ancora alla speranza perché in cuor mio ci tengo ancora. Non voglio smettere di credere di poter rientrare a casa mia».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino