NAPOLI - Scintille tra lo scrittore Roberto Saviano da una parte e Ordine e sindacato dei giornalisti della Campania dall'altra. In un articolo pubblicato oggi su...
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Critiche a cui Ordine dei giornalisti della Campania, Sindacato unitario giornalisti della Campania e consiglieri nazionali campani della Fnsi rispondono con un altro documento unitario: "Ricordiamo che l'Ordine della Campania si è costituito parte civile al fianco di Rosaria Capacchione e dello stesso Saviano, entrambi minacciati, in un processo in cui un avvocato casertano è stato condannato, oltre alla pena di un anno di reclusione, al pagamento del risarcimento dei danni da liquidarsi a favore di
Capacchione, Saviano e dell'Ordine dei giornalisti della Campania. Lo stesso Ordine regionale, il Sindacato unitario giornalisti della Campania e i consiglieri nazionali campani della Fnsi sono al fianco di tutti i giornalisti. In Campania, e in altre regioni del Sud come Calabria e Sicilia, il giornalismo di frontiera e di inchiesta è un giornalismo diffuso, con decine di cronisti minacciati dalle mafie proprio per il loro costante lavoro quotidiano. Così la Campania e il Mezzogiorno portano avanti il lavoro e la memoria di Giancarlo Siani e dei tanti giornalisti uccisi dalle mafie. Così i giornalisti della Campania e del Mezzogiorno danno il loro contributo, 365 giorni l'anno, alla democrazia del nostro Paese. In queste regioni si racconta e si scrive tutto, lavorando in strada e non nei salotti. Siamo al fianco di tutti i giornalisti. Anche di Enzo Palmesano, al quale abbiamo consegnato una targa dell'Ordine il 15 maggio 2015 a Castel Volturno ad una iniziativa a cui ha preso parte, oltre allo stesso Palmesano, anche il giornalista Sandro Ruotolo, minacciato e
sotto protezione, che in quella occasione ha affermato: "L'Ordine della Campania è stato il primo a muoversi al mio fianco dopo le minacce
ricevute". Diamo infine un suggerimento a Saviano - conclude la nota - che nell'articolo conferma di aver copiato da un giornale campano, come stabilito da una sentenza della Corte di appello di Napoli: non paragoni più il suo lavoro di scrittore non giornalista a quello di Giancarlo Siani, giornalista giornalista".
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Il Mattino