Scavi di Pompei, 16enne olandese ruba reperto: voleva venderlo su eBay e comprare iPhone

Scavi di Pompei, 16enne olandese ruba reperto: voleva venderlo su eBay e comprare iPhone
Pompei. La vetrina all’aperto che custodisce i tesori dei romani di duemila anni fa continua ad essere saccheggiata. Un giovane turista olandese è stato sorpreso dai...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Pompei. La vetrina all’aperto che custodisce i tesori dei romani di duemila anni fa continua ad essere saccheggiata. Un giovane turista olandese è stato sorpreso dai carabinieri con una tegola antica in terracotta nascosta nello zaino. A fare la “spia” del furto è stato un turista americano che, assistendo alla scena del 16enne che si appropriava del prezioso reperto, ha informato un custode. L’immediato intervento del brigadiere dei carabinieri Domenico Pocobello, responsabile del posto fisso degli scavi, ha consentito il fermo del giovane prima che lasciasse il sito archeologico con un pezzo della regina dell’archeologica.




L’olandese, in quanto minore, è stato solo denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria, per il reato di tentato furto, e affidato alla custodia della madre che era con lui in visita agli scavi ma che, secondo quanto dichiarato agli inquirenti, non si sarebbe accorta di nulla. Il ragazzo ha spiegato di aver agito in preda al desiderio di voler vendere il prezioso oggetto su eBay per ricavare abbastanza denaro per comprarsi l’ultimo modello di iPhone. La tegola antica è stata restituita agli esperti della soprintendenza che devono stabilire da quale domus di via dell’Abbondanza è stata sottratta. Né il giovanissimo predatore d’arte né il testimone americano, infatti, hanno saputo fornire elementi utili per individuare nell’immediatezza la casa da dove è stato rubato il reperto che, da una prima analisi, non avrebbe subito danni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino