POMPEI - La Cgil ha riunito oggi in assemblea i lavoratori degli Scavi di Pompei - ma non c'e' stato nessun disagio come avvenuto la settimana scorsa - per chiarire tre...
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Il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, oggi, insieme con il rappresentante della Cgil Pompei, Ciro Mariano, ha spiegato che «i problemi nell'organizzazione del lavoro nel sito archeologico di Pompei ci sono, e che i lavoratori non sono stati pagati da nove mesi, per un disguido tra ministeri, ma hanno diritto a ricevere il salario integrativo maturato, perché hanno lavorato e, se questi problemi non saranno risolti, la Cgil organizzerà un grande sciopero di cui si assumerà tutta la responsabilità».
Tavella ha poi criticato il soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna.
«I lavoratori degli Scavi - spiega Tavella - negli anni sono stati dimezzati di numero e non sostituiti. Questo significa che chi resta alle prese con la guardiania raddoppia il proprio lavoro e ciò non può essere risolto con la precarizzazione del lavoro né affidando il compito agli interinali. In questo periodo è stata svolta una turnazione nella quale erano compresi anche i festivi, quote di straordinario che attendono di essere pagati da 9 mesi, perché, nel riparto, la loro quota di finanziamento è finita al Ministero del Tesoro».
Il sindacalista evidenzia: «Bisogna tenere presente che, in questo periodo, a Pompei c'è un'affluenza media di 11mila visitatori al giorno con sole 20 persone addette alla tutela. È' una sproporzione. A Ercolano il servizio di vigilanza prevede appena 6 custodi al giorno, se si parla di eccellenza del sito da non danneggiare con assemblee selvagge, su cui sono d'accordo, si assicuri eccellenza anche alle condizioni di lavoro. Ognuno si assuma le sue responsabilità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino