Scavi di Pompei, rapinata la biglietteria: paura tra i turisti, poi la fuga sull'A3

Scavi di Pompei, rapinata la biglietteria: paura tra i turisti, poi la fuga sull'A3
Pompei. Rapina choc alla biglietteria degli Scavi di Pompei. I turisti temevano si trattasse di un attacco dell'Isis. Pistole in pugno e viso coperto da passamontagna....

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Pompei. Rapina choc alla biglietteria degli Scavi di Pompei. I turisti temevano si trattasse di un attacco dell'Isis. Pistole in pugno e viso coperto da passamontagna. Così due uomini si sono presentati all'ingresso di Porta Marina Superiore, alle 17.45 di ieri pomeriggio, facendosi largo tra i turisti in fila per gli ultimi ingressi. Hanno colpito alla testa la dipendente della società che gestisce i ticket, ordinandole di fare in fretta, prima di scappare con un bottino esiguo, circa tremila euro. Nel corso della giornata, infatti, le somme vengono via via messe in cassaforte.

In un primo momento, alla vista di persone armate, gli stranieri - americani, francesi e tedeschi - in fila per entrare nella città archeologica - hanno pensato che si trattasse di un attentato terroristico. «Ci siamo buttati a terra di istinto», ha detto un giovane londinese. Altri invece si sono nascosti nei bagni. Testimonianze choc arrivano da un gruppo di francesi. «Abbiamo visto i due uomini armati colpire la testa della donna all'interno della biglietteria. C'era sangue ovunque. Tutti urlavano e scappavo via cercando di mettersi in salvo». «Abbiamo temuto che gli uomini armati potessero sparare tra la folla e ucciderci tutti».

L'intervento degli agenti del commissariato pompeiano - agli ordini del vicequestore aggiunto Angelo Lamanna - impegnati in un posto di blocco a piazza Esedra, a pochi metri dal luogo della rapina, ha messo in fuga i due balordi, a bordo di un Doblò bianco. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sono finite le immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza attivo nel parco archeologico. La speranza è che in qualche immagine possa esserci il volto dei banditi a volto scoperto, negli istanti precedenti e successivi alla rapina.


I due sono scappati percorrendo contromano la salita di via Villa dei Misteri, imboccando poi il casello dell'autostrada A3 direzione Napoli. È stata una chiamata al 113 ad avvisare le forze dell'ordine della presenza uomini armati all'ingresso del sito archeologico di Porta Marina Superiore. La rapina si è consumata in pochissimi minuti. Gli uomini, dall'accento calabro o siciliano, si sono dati alla fuga nell'attimo in cui la volante della polizia ha imboccato la salita di via Villa dei Misteri. Vista la tempistica di fuga, gli inquirenti ipotizzano che nei pressi del casello autostradale potesse esserci un complice dei rapinatori. Le indagini sono coordinate dai carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata agli ordini del capitano Andrea Rapone. Secondo gli investigatori il piano è stato ben studiato da tempo, visto che i ladri hanno agito 15 minuti prima della chiusura della biglietteria e prima che arrivasse il blindato portavalori della società di vigilanza privata per prelevare l'incasso della giornata. Dettagli ben congegnati da professionisti del crimine. Per gli investigatori, infatti, si tratterebbe di persone esperte che, probabilmente, si sono resi responsabili di altri crimini analoghi. Le indagini a caldo hanno portato gli investigatori a stabilire che il numero di targa del furgone utilizzato per la rapina non corrisponde al modello. Amareggiato il soprintendente, Massimo Osanna: «Che posso dire? Noi facciamo tanto sforzi per Pompei. Spero che i due vengano presto identificati».
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Il Mattino