La voglia di possedere un reperto, un «souvenir» originale dell'antica Pompei fa perdere la testa ai turisti di ogni età. Una ventenne inglese, ieri, ci...
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Secondo la direttrice degli Scavi Grete Stefani - intervenuta per fare una perizia sul danneggiamento del mosaico - il danno provocato dalla ventenne al patrimonio archeologico ammonta a circa tremila euro. Ovviamente si tratta del danno materiale, relativo ai costi da sostenere per ricostruire perfettamente il mosaico danneggiato. Già dalla mattinata di oggi i restauratori del Parco archeologico saranno al lavoro per rimettere a posto i tasselli e ridonare splendore al pavimento mosaicato. Altro discorso ovviamente riguarda il valore «morale» del danneggiamento. L'allarme all'interno del sito è scattato nel pomeriggio di ieri. Alle 16.15 circa i carabinieri del presidio fisso della città archeologica, agli ordini del maggiore Simone Rinaldi, comandante della Compagnia di Torre Annunziata, del maresciallo Tommaso Canino, comandante della locale Stazione, e del brigadiere Domenico Pocobello, su segnalazione dell'ufficio coordinamento dei custodi hanno fatto partire la caccia alla giovane turista datasi alla fuga dopo il danneggiamento. È stata una caccia non facile, poiché il sito, a quell'ora, era invaso da migliaia di turisti. Ma grazie alle descrizioni fornite dai custodi - abbigliamento, tratti somatici, colore dello zainetto ed altri particolari - i militari sono riusciti a fermare la ragazza, che era in compagnia del padre e della sorella gemella. Era stata una custode del Parco a sorprendere la turista inglese mentre era intenta a staccare le tessere da un pavimento di mosaico interno alla domus della «Casa dell'Ancora» (situata nella Regio VI, Insula X, civico 7). Le tessere danneggiate sono una decina, ognuna di 64 millimetri quadrati. La ragazza, vistasi scoperta, si è data alla fuga in tutta fretta. Al termine degli accertamenti identificativi la giovane turista, risultata essere l'unica responsabile del gesto, è stata denunciata per il danneggiamento del mosaico. La ragazza dunque, nonostante il danno arrecato ad uno dei monumenti più preziosi al mondo, è libera di rientrare al suo Paese e non è certo che si presenterà davanti alla magistratura italiana nell'eventualità in cui la denuncia, attualmente a piede libero, dovesse dare vita a un procedimento con rinvio a giudizio.
L'intensificazione dei controlli interni agli Scavi archeologici, disposti dal maggiore Simone Rinaldi, sono proprio volti a tutelare il monumento dagli atti vandalici e dai furti operati dai turisti. Con il tempestivo intervento dei militari, si fa rilevare, è stato messo in luce che il sistema di sicurezza funziona in modo efficace. Non è invece dato sapere se l'altro «antifurto», ossia la fama di portasfortuna che circonda i reperti rubati dai turisti di tutto il mondo (e che di tanto in tanto rispediscono, con tanto di lettere di scuse, gli oggetti trafugati al mittente) questa volta avrebbe funzionato. La domus dell'Ancora, chiusa nel 2016, grazie all'intervento del «Grande Progetto Pompei», è ritornata ad essere fruibile dal 21 dicembre del 2018. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino