Scontri tra tifosi sulla A1, il gip non convalida l'arresto dell'ultrà napoletano

Il legale del tifoso ha depositato un video acquisito e visionato dal giudice che ha ordinato l'immediata rimessione in libertà

Scontri tra tifosi sulla A1, il gip non convalida l'arresto dell'ultrà napoletano
Il gip di Napoli Ivana Salvatore non ha convalidato l'arresto in flagranza differita notificato ad Antonio Marigliano ritenuto dalla Digos di Napoli coinvolto negli scontri...

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Il gip di Napoli Ivana Salvatore non ha convalidato l'arresto in flagranza differita notificato ad Antonio Marigliano ritenuto dalla Digos di Napoli coinvolto negli scontri avvenuti domenica scorsa sull'A1 tra tifosi romanisti e partenopei.

Il legale del tifoso, l'avvocato Emilio Coppola, durante l'udienza ha depositato un video acquisito e visionato dal giudice che ha ordinato l'immediata rimessione in libertà.

«Non c'erano immagini che testimoniassero la sua presenza nel momento degli scontri e non ha preso parte alla rissa» dice all'Ansa l'avvocato Emilio Coppola. «Abbiamo prodotto un video integrale degli scontri - aggiunge - dove si vedeva chiaramente Antonio, in possesso dell'asta di una bandiera, che può anche essere considerato un oggetto atto ad offendere, ma lui si trovava in una zona diversa da quella dove si stavano consumando le violenze, anzi quando si accorge della rissa retrocede». 

«L'atteggiamento tenuto dall'indagato (non connotato da alcun intento offensivo nei confronti di cose o persone, tanto da essere ripreso mentre camminava a una certa distanza dal luogo degli scontri, portantosi in direzione opposta)» induce «a ritenere insussistenti effettivi motivi di necessità e di urgenza, tali da giustificare un immediato arresto» sottolinea il gip di Napoli Ivana Salvatore nell'ordinanza con la quale non ha convalidato l'arresto. 

Gli scontri nell'area di servizio tra i tifosi del Napoli e della Roma sono stati «veri e propri atti di guerriglia intesi ad annientare il 'nemico'» scrive ancora il gip. Nel provvedimento non si parla degli antefatti e di un'eventuale pianificazione dello scontro, ma viene ricostruita la dinamica di quanto accaduto frutto di un'attività di osservazione della Polizia stradale e della Digos. Secondo quanto si legge dell'ordinanza, nell'area di servizio Badia al Pino i tifosi del Napoli, «tra 250 e 300 persone», sono arrivati a bordo di auto e van intorno alle 11.20. Hanno sostato nella parte esterna dell'area di servizio, senza entrare nei locali commerciali, «come se aspettassero qualcuno». Quando si stava avvicinando l'orario di arrivo di un folto gruppo di tifosi della Roma (che si era precedentemente fermato nell'area di servizio di Montepulciano Est) gli ultras del Napoli si sono coperti il volto con sciarpe e cappelli ed hanno cominciato a raccattare sassi e altri oggetti in strada. Appena è giunto il convoglio romanista è iniziato il lancio di fumogeni, bombe carta, sassi, bottiglie e oggetti vari, provocando l'interruzione del traffico. «A loro volta - si legge nell'ordinanza - i tifosi romanisti, scesi dai veicoli, ponevano in essere condotte analoghe, dando vita a una vera e propria guerriglia tra contrapposte fazioni, nonostante la presenza di pattuglie di Polizia».

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Il Mattino