Due centrali per la decriptazione delle schede Sky e Mediaset, sono state scoperte a Napoli e Sarno dalla Guardia di Finanzia del Comando provinciale di Roma, Nucleo di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’operazione è in corso anche in Svizzera, Germania e Spagna con la collaborazione, rispettivamente, della Polizei Basel-Landschaft, della Kriminal Polizei e della Policia Nacional, dirette dalle rispettive Autorità giudiziarie, a loro volta attivate tramite due rogatorie internazionali e un ordine di indagine europeo. Attraverso indagini tecniche e “sul campo” e la meticolosa ricostruzione dei flussi finanziari, veicolati prevalentemente mediante carte di credito prepagate o piattaforme web di pagamento, gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Capitale hanno ricostruito l’attività delittuosa di una struttura criminale piramidale dedita all’illecita decriptazione e diffusione di contenuti televisivi pay-per-view attraverso la rete internet. Fulcro dell’organizzazione erano le centrali “sorgenti” – situate presso società, attività commerciali, abitazioni private, garage e capannoni industriali – all’interno delle quali erano installate apparecchiature informatiche in grado di decriptare il segnale delle emittenti pay-tv Sky Tv e Mediaset Premium, utilizzando schede regolarmente acquistate dai membri del sodalizio o da terzi, per poi farlo confluire su server esteri appositamente noleggiati. Due di queste sono state appunto scoperte a Napoli e Sarno. Dopo aver creato il bouquet di canali, il gruppo criminale provvedeva ad abilitare i clienti privati alla visione, tramite codici di accesso, su smart-tv, personal computer, tablet e smartphone, dietro pagamento di “abbonamenti” illeciti a prezzi fortemente concorrenziali (tra i 15 e i 20 euro, a fronte di un valore commerciale di oltre 100 euro). Il volume d’affari complessivo ricostruito dal 2015 ad oggi ammonta a oltre un milione di euro. Gli indagati sono 49 per reati in materia di pirateria audio-visiva e riciclaggio. Nei confronti di 12 di essi si procede anche per il reato di associazione per delinquere. Tra questi ultimi figurano 5 cittadini italiani, promotori del sistema, destinatari della misura di custodia cautelare. Due di essi sono cittadini di Sarno, Luigi Diodato e Raimondo Milone. Oltre 100 le perquisizioni effettuate, 4 le centrali scoperte, sequestrati 300.000 euro in contanti e 700 tra decoder e schede pay tv. Gli utenti finali saranno segnalati all'Autorità giudiziaria.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino