OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Ad un primo sguardo, la città di Napoli, gonfia com’è di storie che raccontano miseria, perdite e soprusi, sembrerebbe pronta ad eruttare, annichilirsi, cancellarsi una volta per tutte. Non è sempre questo il caso, tuttavia. Ci sono storie che vale la pena di raccontare perché nascono dal germe del riscatto e crescono, si innalzano e si trasformano in catalizzatori di speranza collettiva e salvezza individuale.
In occasione del 23 aprile, Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, vi proponiamo una di queste storie, a dimostrazione che la cultura, nel processo di rigenerazione dei quartieri, può giocare un ruolo decisivo. È quanto avvenuto a Melito di Napoli, dove nel 2017, a seguito di un’assenza assordante durata fin troppo, è sorta La Scugnizzeria, la prima libreria dell’area nord di Napoli.
Centro polivalente, arcipelago educativo, libreria indipendente, nonché ex piazza di spaccio, La Scugnizzeria è oggi simbolo di cambiamento, rinascita e resistenza in un quartiere che solo recentemente è stato protagonista di un processo di riqualificazione.
Il loro motto è “sognare il sogno impossibile”. Si definiscono “spacciatori di libri”, “casa degli scugnizzi”, “piazza di spaccio di libri”. A ben vedere, La Scugnizzeria è questo e molto altro. Alle iniziative librarie, La Scugnizzeria unisce una miriade di attività collaterali: laboratori tematici di vario genere, l’Ospedale dei libri, un’etichetta discografica, il club del libro Aum Aum e altro ancora.
La Scugnizzeria nasce successivamente all’avvio delle attività editoriali. Si tratta di due storie che si intrecciano fino a combaciare perfettamente. Nel 2010, Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiuolo, due diciannovenni napoletani, ricevono in dono la storica casa editrice napoletana Marotta&Cafiero, nata nel 1959 a Posillipo con Alberto Marotta e gestita da Anna Cafiero a partire dal 2000. I due giovani plasmano il volto della casa editrice, la trasferiscono a Scampia, stampano «letteratura stupefacente, narrativa civile, storie dei Sud del mondo» e dedicano il loro operato al cugino Antonio Landieri, vittima innocente di camorra, ragazzo disabile di 25 anni ucciso per errore a Scampia durante una faida tra clan. Sette anni dopo, Rosario e Maddalena – che interpreta la nuova agente di polizia dell'IPM nella terza stagione di Mare Fuori – danno vita a La Scugnizzeria.
Della storia de La Scugnizzeria e delle attività della casa editrice Marotta&Cafiero abbiamo discusso con Rosario Esposito La Rossa, uno dei fondatori della Libreria, nonché Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nominato dal Presidente della Repubblica.
Quando nasce La Scugnizzeria?
«La Scugnizzeria nasce nel 2017.
Quando avete avviato le attività editoriali?
«La nostra casa editrice, la Marotta&Cafiero, è nata prima della libreria. Ci è stata regalata quando eravamo diciannovenni e da lì l’abbiamo fatta crescere gradualmente. La casa editrice infatti sostiene tutte le nostre attività. Attraverso la vendita dei libri, quindi, finanziamo il resto.»
Cosa vi contraddistingue in quanto libreria e casa editrice?
«In quanto libreria, ci distinguono sicuramente le nostre attività extra. Ora stiamo per aprire “La matta pizzeria” che il giorno sarà un laboratorio di arte bianca, quindi di panificazione, e la sera una vera e propria pizzeria gestita da ragazzi diversamente abili. Siamo un arcipelago, i ragazzi non vengono da noi solamente per i libri. Come casa editrice, invece, credo che la creatività e il saper osare siano i nostri punti di riferimento. Basti pensare che abbiamo pubblicato negli ultimi due anni Stephen King, Günter Grass e altri autori. Insomma, alziamo molto l’asticella e facciamo edizioni di qualità.»
Come si è evoluta nel tempo la libreria?
«Dalla pandemia in poi abbiamo fatto molte consegne a domicilio. Abbiamo addirittura un collaboratore che si occupa solamente di consegne. Prima non era così, ma per contrastare i grandi colossi c’è bisogno di portare la libreria nelle case della gente.»
Come affrontate la crisi del comparto librario?
«Noi lavoriamo tantissimo con le fiere, giriamo in tutta Italia. Per noi è molto importante il contatto con il pubblico. Vorremmo aggirare questa crisi parlando alle persone.»
Come ti immagini il futuro delle librerie?
«Io credo che le librerie diventeranno dei luoghi di ritrovo, bar e mescolanze di servizi. Ci saranno poche librerie pure. Come Scugnizzeria, noi vorremmo creare sempre di più nuovi laboratori analogici, che permettano ai ragazzi di utilizzare le mani piuttosto che il digitale.»
Un libro che consiglieresti ai nostri lettori?
«Ai bambini consiglierei “Si può dire senza voce” della casa editrice palermitana Glifo edizioni. Mentre per gli adulti direi “Saggio sulla tipografia” di Eric Gill, pubblicato dalla casa editrice veneta Ronzani editore, un libro che consiglio a chiunque ami i libri.»
Un appello per la Giornata del libro e del diritto d’autore?
«Proviamo, come città di Napoli, a salvaguardare Port’Alba. Se non sosteniamo adesso le librerie e le tipografie, anche Portalba diventerà una pizzetteria a cielo aperto. Io invece penso debba rimanere la via dei libri come è stata per anni. Sostengo molto Port’Alba e la riapertura della Libreria Guida.»
Il Mattino