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Napoli - La cattiva notizia era arrivata ad agosto, quando tutti erano in vacanza. Con una delibera datata 7 agosto 2014, la Provincia di Napoli ha sospeso l'erogazione dei fondi per le attività e l'inserimento dei ragazzi disabili nelle scuole. La conseguenza, come c'era da aspettarsi, è stata che per 600 studenti degli istituti superiori di Napoli e provincia la campanella non è suonata lunedì scorso, giorno di inizio del nuovo anno scolastico.
A farne le spese alunni e genitori, che si trovano a sostenere oltre alle difficoltà quotidiane, l'ennesimo disagio: quello di vedersi negato il diritto allo studio. È il caso di Simone e Maria Rosaria Fiorillo, due fratelli autistici di 17 e 20 anni, che dal 15 settembre non hanno potuto avere accesso in classe all'Istituto Serra, dove sono iscritti. Il motivo? «Mancano gli assistenti materiali per i ragazzi con handicap – affermano i genitori Michele e Melina – un danno gravissimo per due ragazzi, che hanno bisogno di frequentare le attività scolastiche ogni giorno, insieme a quelle riabilitative».
Ma perché si è arrivati a tutto questo? Come ha spiegato l'assessore provinciale all'Istruzione, Maurizio Moschetti «ogni impegno di spesa in materia di assistenza e diritto allo studio è sospeso perché non è stato ancora approvato il bilancio dell'ente, i cui termini sono stati prorogati al 30 settembre». Una spiegazione che, tuttavia, non risolve il problema dei tanti alunni disabili che sono costretti a rimanere a casa da quando è iniziata la scuola.
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Il Mattino