Scuole chiuse a Napoli, l'allarme dei genitori: «A rischio anche le elementari»

Scuole chiuse a Napoli, l'allarme dei genitori: «A rischio anche le elementari»
Crescono i timori dei genitori rispetto ai contagi che si sono verificati nelle scuole. Numeri significativi anche nelle elementari. Dal primo dicembre al 5 febbraio gli studenti...

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Crescono i timori dei genitori rispetto ai contagi che si sono verificati nelle scuole. Numeri significativi anche nelle elementari. Dal primo dicembre al 5 febbraio gli studenti positivi all'infanzia e alle elementari sono ben il 62,04% con un incremento di oltre il due per cento. Dal 21 gennaio al 5 febbraio sono il 33,25%. Un trend in crescita, dunque, che spinge i gruppi sì dad alla mobilitazione. Raccolta firme sulla piattaforma change.org (oltre 1200 persone hanno firmato poche ore dopo l'apertura della petizione). I timori crescono giorno dopo giorno, per questo la richiesta di ritorno alla didattica a distanza per le elementari.

Si era partiti dal focolaio della Minniti di Fuorigrotta subito dopo la riapertura, 18 bimbi positivi e tamponi e a 224 persone risultate poi negative. È stata la prima scuola dove si è effettuato uno screening di massa. Ma a macchia di leopardo i casi nelle elementari ci sono un po' ovunque. Al Madonna Assunta, dove una classe è stata in dad. Alla Cimarosa, alunna positiva e una classe in quarantena. All'istituto comprensivo Baracca Vittorio Emanuele, anche qui un positivo in una terza e conseguentemente tutti i compagni in quarantena. Casi anche all'Andrea Doria anche se molto limitati. Al plesso di Bagnoli della Cesario Console domani non si andrà a scuola per sanificare gli ambienti, è risultato infatti positivo un alunno di quinta elementare e come riportato sul sito dell'istituto le terze, le quarte e le quinte faranno lezione in dad. Tenere a bada i più piccoli non è facile. Finestre aperte anche se il clima nei giorni scorsi non è stato dei migliori, difficile fargli tenere sempre la mascherina. Le situazioni di rischio non mancano. Come si sono moltiplicate le richieste ai dirigenti scolastici di continuare la dad anche se non si è fragili. Il bollettino di guerra è quotidiano.

La settimana che ha visto il rientro in classe degli studenti della secondaria superiore non è stata delle più semplici, tra proteste per i turni, per lo spezzettamento delle classi, le connessioni lente, gli schermi che all'improvviso diventano neri. Problematiche i dirigenti conoscono bene e che cercano di affrontare giorno dopo giorno. Luisa Peluso, oltre a guidare il Mercalli, è la presidente provinciale dell'Anp (associazione nazionale dei dirigenti scolastici). «Ogni scelta che è stata fatta - spiega - è stata ponderata nel rispetto delle regole ed in base alla propria realtà strutturale. La comunità deve comprendere che c'è una normativa da rispettare per la tutela della salute che resta prioritaria. Una classe intera, se sono 24 studenti, non possono certo fare lezione tutti insieme se non si hanno spazi adeguati. È evidente che ci sono decisioni che comportano dei sacrifici, ma tutti stiamo facendo dei sacrifici in questo momento particolare. Sappiamo bene che saltano le connessioni, che ci sono problematiche, che l'audio non è sempre dei migliori, ma le prerogative dei dirigenti scolastici rispetto all'organizzazione vanno rispettate».

Lo Snals ha organizzato una raccolta firme in diversi punti della città per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. La Uil, invece, punto il dito su quanto non è stato fatto fino ad oggi per un ritorno in sicurezza. «Invece dei banchi a rotelle bisognava investire sull'organico, sui presidi sanitari in ogni scuola e su trasporti sicuri», tuona la Uil Campania. «Con la dad - aggiunge la Uil - , soprattutto nelle aree del Paese più svantaggiate, stiamo perdendo un'intera generazione. Non si può speculare sui ragazzi e sul loro futuro». 

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Il Mattino