Ci sono storie che non si vorrebbe mai dover raccontare. E casi che, nell'affrontarli, meritano un distacco tuttavia difficile da ricercare. Perché se è...
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Quattro protagonisti: tre di sesso maschile ed una giovanissima. Scene di sesso esplicito registrate all'aperto e alla luce del sole. A denunciare il caso è stato ieri il consigliere regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: il quale, appena avuta notizia da una fonte anonima del video diventato ormai virale su alcune chat, non ha esitato a inviare il file alla Polizia postale di Napoli.
«Le immagini che mostrano tre bambini e una bambina coinvolti in esplicite attività sessuali - dice - sono state consegnate alla Polposta affinché si risalga ad autori e protagonisti del video e alle loro famiglie perché gli sia immediatamente tolta la potestà genitoriale. Chi me lo ha girato invocava, giustamente, di porre fine a questa vergogna».
«Sono scene raccapriccianti conclude Borrelli - e purtroppo tutti i protagonisti sembrano assolutamente consenzienti e non in grado di comprendere i problemi cui andranno incontro attraverso la diffusione del video dove, ad eccezione di quello che riprende, sono tutti perfettamente riconoscibili». Una brutta storia, dunque, che richiama recenti casi analoghi, alcuni dei quali drammatici e finanche tragici, come quello della povera Tiziana Cantone.
Quattro soggetti poco più che bambini. Impuberi. Da quel che mostrano le immagini si possono fare solo due iniziali deduzioni: il video non è stato girato nei giorni scorsi, e lo dimostrano le belle condizioni climatiche (peraltro i quattro protagonisti sono completamente nudi). Inoltre, dall'accento dei giovanissimi protagonisti si ha la sensazione che possano essere campani. «Posso fare un video? - dice uno dei maschietti in piena attività sessuale, impugnando il telefonino; e la ragazzina risponde, riferendosi all'unico dei tre del quale non si vede mai il volto: «Ma perché, non lo sta girando già lui?».
La parola passa ora alla polizia postale. Indagine che verrà avviata già nelle prossime ore, e chi si preannuncia delicatissima, non solo per il contesto che vede protagonisti dei minori, ma anche per i conseguenti profili penali che potrebbero investire chi abbia poi veicolato quelle immagini, facendole diventare orridamente virali. C'è infine tutto il profilo legato alle conseguenze che le conclusioni potrebbero avere anche sulla potestà genitoriale. Da quel che si apprende da fonti investigative (anche se è ovvio e comprensibile il massimo riserbo degli inquirenti) questo sarebbe il primo caso che vede persone tanto giovani proiettate nell'inferno della pornografia amatoriale.
All'attenzione della Polposta ci sono svariate denunce che riguardano video registrati (anche all'insaputa) di soggetti maschili e femminili in atteggiamenti intimi, poi fatti circolare su alcuni gruppi di alcune chat: ma mai a Napoli si era registrata una denuncia come quella appena presentata da Borrelli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino