Sgominata piazza di spaccio a carattere familiare: tre arresti a Torre Annunziata

Sgominata piazza di spaccio a carattere familiare: tre arresti a Torre Annunziata
Una piazza di spaccio a carattere familiare, con cessioni della droga che avvenivano per lo più al domicilio dei pusher. È quanto hanno scoperto i carabinieri della...

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Una piazza di spaccio a carattere familiare, con cessioni della droga che avvenivano per lo più al domicilio dei pusher. È quanto hanno scoperto i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre Annunziata, che hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di un uomo di 39 anni, della moglie di 49, e del fratello, di 43 anni. Sono tutti indagati a vario titolo per concorso in detenzione e spaccio di stupefacenti.


Le misure sono state emesse dal gip del tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura. Tutto ha avuto inizio dopo l'arresto in flagranza del 39enne e della consorte, sorpresi in possesso di tre grammi di cocaina, nove di crack, di uno spinello di marijuana e di materiale necessario al confezionamento dello stupefacente. Durante le successive indagini, condotte tra settembre e ottobre scorsi, i militari hanno individuato il giro degli acquirenti e compreso le modalità di spaccio, ricostruendo così il funzionamento di una prolifica piazza di spaccio all'interno del rione Provolera. Gli acquirenti, in particolare, erano soliti acquistare lo stupefacente direttamente nell'abitazione degli indagati, certi di trovare sempre disponibilità. Ai pusher infatti erano necessari solo pochi istanti per recuperare la droga, già pronta e occultata in diversi nascondigli ricavati nelle pertinenze dell'immobile. Le cessioni avvenivano così in modo estremamente rapido e in un contesto ambientale di difficile penetrazione da parte delle forze dell'ordine. I carabinieri, attraverso ripetuti appostamenti, sono tuttavia riusciti a documentare oltre 50 compravendite.

Le tre misure sono state eseguite a Latina, dove i tre destinatari si erano recentemente trasferiti Leggi l'articolo completo su
Il Mattino