Due importanti bassorilievi, opera in gesso dello scultore torrese Antonio Mennella si stanno sgretolando al vento e nessuno se ne interessa. L’opera fu realizzata...
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L’opera dello scultore Mennella sta andando in malora e se non si interviene subito con un restauro andrà persa. «I bambini e adulti che passano - dice un anziano residente nei pressi di piazzale Vincenzo Tecchio - si fermano incantati ad ammirare la rappresentazione dell’opera che raffigura i soldati nella trincea al fronte della grande guerra». Pochi giorni fa un altro grido d’allarme è stato lanciato per altre opere, sempre risalente al ventennio fascista, all’interno della Mostra d’Oltremare, parco urbano polifunzionale di circa 720.000 mq, con un prestigioso patrimonio urbanistico ed ambientale, tra cui il Cubo d’Oro.
«Il Cubo d’Oro della Mostra perde pezzi - ha denunciato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli - sono stati ritrovati sul selciato alcuni tasselli del prezioso del mosaico esterno. È un fatto gravissimo, una delle più belle opere del complesso, edificata alla fine degli anni Trenta, rischia di trasformarsi in un rudere».Il Cubo d’Oro è un edificio a carattere stabile, collocato lungo il Viale delle Palme. Realizzato in cemento armato, è caratterizzato da pilastri ricoperti da pietrarsa e intervallati da vetrate con infissi a riquadri. Il resto della superficie è rivestita da un mosaico dorato che si ispira a decorazioni arabesche che sottolineano la forma geometrica della struttura stessa. L’interno, chiamato negli anni ’40 Salone dell’Impero, fu decorato con iscrizioni di grandi dimensioni e due affreschi del pittore Giovanni Brancaccio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino