Auto contro furgone nel Vesuviano: così sono morti i fidanzati Salvatore e Jasmir

L'incidente ieri notte sulla Statale 268

Auto contro furgone nel Vesuviano: così sono morti i fidanzati Salvatore e Jasmir
La chiamano la «strada della morte», la statale 268, ed è lì che ancora una volta, nella notte di ieri, l'asfalto si è macchiato di sangue....

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La chiamano la «strada della morte», la statale 268, ed è lì che ancora una volta, nella notte di ieri, l'asfalto si è macchiato di sangue. Uno schianto fatale è costato la vita a due giovani ragazzi: Salvatore Rinaldi, 19 anni, di Somma Vesuviana, e la ragazza, Jasmir Limongello, 22 anni, di Secondigliano, che era con lui in auto, una Audi q8.



Il tragico incidente è avvenuto poco dopo l'una di notte, ora in cui era in corso un forte temporale. Non sono ancora chiare le dinamiche che hanno portato il giovane diretto verso Somma Vesuviana - a perdere il controllo dell'auto di grossa cilindrata, invadendo la corsia opposta e impattando frontalmente e violentemente contro un camion che marciava in direzione Napoli e a bordo del quale c'erano due persone rimaste illese. Sono state loro a chiamare i soccorsi ma, nonostante l'intervento tempestivo e l'arrivo poco dopo dell'ambulanza del 118, non c'è stato nulla da fare.

Le condizioni dell'auto, praticamente accartocciata, facevano già presagire la tragedia e infatti i due giovani ragazzi non avrebbero avuto alcuna possibilità di scampo e sarebbero morti sul colpo. Sul luogo dello schianto sono arrivati ieri notte anche i carabinieri della stazione di Somma Vesuviana e i militari della compagnia di Castello di Cisterna chiudendo la strada al traffico per diverse ore ed effettuando tutti i rilievi necessari che serviranno a ricostruire la dinamica dell'incidente ancora non chiara.

Al momento i corpi di Salvatore e dell'altra giovanissima vittima restano a disposizione dell'autorità giudiziaria, sarà disposta l'autopsia per capire se il ragazzo alla guida avesse assunto sostanze che possano avergli fatto perdere il controllo dell'auto e i rilievi diranno se la vettura procedesse ad una velocità non compatibile sia con la già alta pericolosità della statale costruita negli anni '70, sia con le condizioni atmosferiche che l'altra notte mettevano sicuramente a rischio la percorribilità.

Certo è che, a prescindere dalle cause dell'incidente costato la vita alle ultime due vittime, la statale del Vesuvio è tristemente nota per l'alto numero di incidenti stradali, un nastro d'asfalto lungo più o meno 27 km e sporco del sangue di numerosi «caduti», teatro di incidenti e sciagure. Eppure, sulla carta, quella strada sarebbe la principale via di fuga in caso di eruzione del Vesuvio e un'arteria che dovrebbe quotidianamente decongestionare il traffico vesuviano. Sulla carta, appunto, ma nonostante il raddoppio realizzato negli anni in molte tratte, necessita ancora di interventi e manca, nello specifico nella parte non ancora interessata dai lavori, di corsie di emergenza e piazzole di sosta.

«Superstrada della morte» la chiama anche il sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno che sulle sue pagine social ha invitato i concittadini a un minuto di raccoglimento per le due giovani vittime, esprimendo solidarietà alle famiglie. Intanto, mentre si attende chiarezza sulle circostanze dell'ennesimo schianto sulla statale, gli amici di Salvatore Rinaldi gli dedicano videomessaggi social - «Insegna a correre anche agli angeli» - e contenuti su TikTok dove rimangono, sul suo profilo, i video in cui compare in sella a moto di grossa cilindrata, una delle sue grandi passioni.

Per i funerali, che si terranno presumibilmente a Somma Vesuviana dove il diciannovenne Salvatore Rinaldi viveva con la sua famiglia, occorrerà aspettare che la salma sia messa a disposizione dell'autorità giudiziaria.
 

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Il Mattino