SORRENTO - Per caricare i bagagli avevano parcheggiato l’automobile sul marciapiede davanti all’hotel in cui avevano trascorso il Capodanno. La circostanza non era...
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La vicenda risale al 2 gennaio 2010. L'ex militare, 62 anni, e la moglie, 57, stanno lasciando l’hotel in cui hanno festeggiato l'inizio del nuovo anno. Per caricare più agevolmente i bagagli in auto, parcheggiano proprio sul marciapiede davanti all’ingresso dell’hotel. A quel punto un agente della polizia municipale invita l’ex carabiniere a spostare la vettura per non ostacolare i pedoni. «Ho il tesserino degli invalidi – risponde l’uomo – Lì la macchina può stare, fammi pure il verbale». Così l’agente comincia a contestare la violazione e, nel frattempo, invita la moglie dell'ex militare ad affrettarsi per lasciare libera la zona.
«Tu non sei nessuno per dire a mia moglie che cosa deve fare», interviene il carabiniere che strappa i documenti dalle mani dell’agente per poi insultarlo: «Sei un ragazzino, vorrei vedere che cosa sei capace di fare senza il giubbino che indossi». Anche la donna inveisce contro l’agente e lo blocca all’altezza del polso procurandogli escoriazioni giudicate guaribili in due giorni. Di qui la condanna a quattro mesi per resistenza a pubblico ufficiale (pena sospesa) inflitta all’ex carabiniere e alla moglie dal Tribunale di Torre Annunziata e successivamente confermata in appello e infine dalla Cassazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino