Sorrento, tagliati cinque alberi: indagano i carabinieri forestali

Sorrento, tagliati cinque alberi: indagano i carabinieri forestali
SORRENTO - L'abbattimento di cinque grossi alberi di circa 50 anni, vegetanti sul marciapiede di Corso Italia, potrebbe presto finire nel mirino della magistratura. Per far...

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SORRENTO - L'abbattimento di cinque grossi alberi di circa 50 anni, vegetanti sul marciapiede di Corso Italia, potrebbe presto finire nel mirino della magistratura. Per far luce sul caso, denunciato dal Wwf Terre del Tirreno, i carabinieri forestali hanno acquisito la documentazione relativa all'iter che pochi giorni fa ha portato al taglio di un ficus, di una tilia e di tre jacarande ai quali si aggiunge un'altra jacaranda, eliminata all'alba del 9 gennaio scorso. Informazioni che presto confluiranno in un'informativa destinata alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata.


Sul caso è dura la presa di posizione degli ambientalisti: «Gli esemplari in questione - sottolinea il presidente Claudio d'Esposito - oltre a costituire un elemento indiscutibile del paesaggio e della geografia dei luoghi, erano in ottimo stato vegetazionale e non apparivano malati né in uno stato di sofferenza biologica che potesse lasciare ipotizzare alcun timore o sospetto di pericolosità strutturale. Dai tronchi tagliati è possibile dedurre come quegli alberi fossero sanissimi». Per il Wwf non è vero nemmeno che le radici delle piante avessero danneggiato il manto stradale: «Non sussisteva alcun valido motivo per procedere all'abbattimento».

Secondo il Comune, invece, è tutto regolare. Dagli uffici di Piazza Sant'Antonino fanno sapere che «tutto è stato eseguito nella massima trasparenza e nel pieno rispetto della legge. Per tagliare gli alberi, che in ogni caso saranno sostituiti da altri esemplari, non occorreva nemmeno l'autorizzazione paesaggistica». Su questo aspetto i carabinieri forestali, agli ordini del comandante Raffaele Starace, stanno cominciando a fare chiarezza e non è escluso che, nelle prossime ore, la palla passi ai magistrati della Procura di Torre Annunziata.



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Il Mattino