Spaccio a Torre Annunziata, due sparatorie tra minorenni: è faida tra baby-camorristi

Spaccio a Torre Annunziata, due sparatorie tra minorenni: è faida tra baby-camorristi
Sfrontati, armati, pericolosi. Pronti a fare fuoco. Ragazzini neanche maggiorenni, che si affrontano come nel far-west, a colpi di pistola. Per uno sguardo di troppo, per regolare...

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Sfrontati, armati, pericolosi. Pronti a fare fuoco. Ragazzini neanche maggiorenni, che si affrontano come nel far-west, a colpi di pistola. Per uno sguardo di troppo, per regolare conti, per prendere «possesso» delle piazze di spaccio oppure per dimostrare di essere più «forti» degli altri. Ancora una volta a Torre Annunziata, ancora una volta nel Parco Penniniello, rione di palazzoni che appena un anno fa aveva visto la nascita di un nuovo clan di camorra, il cosiddetto «quarto sistema» che aveva deciso di fare la guerra ai Gallo-Cavalieri e soprattutto ai Gionta: ora capi e affiliati delle famiglie Balzano (e sauriell) e Cherillo (nipoti degli Scarpa) sono a processo e rischiano pesanti condanne.

Sempre al Penniniello, nel weekend si sono verificate due sparatorie tra giovanissimi. I protagonisti hanno tutti tra i 17 e i 18 anni. Uno, il più piccolo F.A., 17enne dallo scorso gennaio, già con precedenti nonostante la giovanissima età è stato gambizzato venerdì sera. Contro di lui sono stati esplosi almeno tre colpi di pistola, che lo hanno raggiunto alla gamba destra. Ricoverato all'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, era stato dichiarato subito fuori pericolo ma era stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Il ragazzino, che sui social si definisce «pericoloso» con tanto di simboli di pistole e foto da baby camorrista, raccontò ai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata di essere stato affiancato da uno scooter mentre era in sella al suo motorino in via Settetermini, nella zona del Piano Napoli di Boscoreale. Una persona a lui sconosciuta gli sparò contro tre colpi di pistola e lui riuscì a sfuggire, abbandonando il suo scooter. La sua versione non è stata ritenuta attendibil dagli inquirenti: né il motorino né eventuali bossoli sono stati ritrovati nella zona da lui indicata. Più probabile, invece, che l'episodio sia avvenuto in prossimità del rione Penniniello: secondo gli investigatori la vittima del raid conosceva i suoi aggressori e sa il motivo per il quale è divenuto bersaglio di un vero e proprio agguato. 

Probabilmente, tutto è legato alla spartizione della piazza di spaccio di droga della zona, che ora vede aspiranti baby-boss molti dei quali ancora minorenni contendersi il fruttuoso mercato degli stupefacenti tra le palazzine dei rioni popolari tra Torre Annunziata e Boscoreale.

Neanche 48 ore dopo, sempre al Penniniello è avvenuta un'altra sparatoria, stavolta senza feriti. Ad affrontarsi sono stati il 17enne J.F. e P.P., un ragazzo appena maggiorenne. Una discussione tra due giovanissimi che appartengono a due famiglie storicamente vicine al clan Gallo-Cavalieri e che pescano tra i giovanissimi del rione per lo spaccio e la custodia delle armi. Uno dei due è legato proprio al minorenne ferito due giorni prima. La discussione sarebbe immediatamente degenerata in sparatoria, forse un altro avvertimento maturato nello stesso contesto. Su questo episodio, invece, indagano i poliziotti del commissariato di Torre Annunziata, che hanno raccolto diversi elementi e in questo caso hanno repertato anche una ogiva deformata, segnale inequivocabile della sparatoria che, solo per puro caso, non ha causato feriti o vittime. Un secondo campanello di allarme, un inquietante segnale che la contesa tra i baby-camorristi rischia di degenerare in faida.

Su entrambi gli episodi sono state informate tre Procure Torre Annunziata, l'Antimafia di Napoli e quella per i Minorenni poiché è evidente che in queste prime serate estive nei rioni dello spaccio di droga sia in corso qualcosa di più che una incredibile serie di liti tra giovanissimi. E il pensiero va al 2 maggio scorso, a via Gino Alfani, la curva della movida di Torre Annunziata, dove in una delle prime serate in cui i locali avevano riaperto al pubblico fu gambizzato V.P., un altro 17enne, raggiunto da un proiettile esploso da un ragazzino probabilmente della sua stessa età. 

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Il Mattino