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«Sparo in fronte a tua sorella e a tua nipote»: si è sentito dire anche questo l' ex negoziante napoletano, traferitosi a Varese, vittima di una estorsione subita da persone ritenute dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e dalla DDA legate alla camorra napoletana e vesuviana. I militari hanno notificato sei provvedimenti cautelari a cinque uomini e una donna, anche lei protagonista delle minacce: tra gli indagati figurano anche Salvatore D'Amico, detto «ò pirata», ritenuto esponente dell'omonima famiglia malavitosa del quartiere San Giovanni a Teduccio (articolazione del clan Mazzarella) e Massimiliano Baldassarre, detto «ò serpente», ritenuto legato alla camorra vesuviana, precisamente di Sant'Anastasia, a sua volta legata al clan Rinaldi.
L'ex commerciante, nel 2017, a causa delle difficoltà finanziarie, si è visto costretto a chiedere un prestito: l'uomo si è rivolto a un ex cognato per ottenere 4.700 euro con la promessa di restituirne mille in più di interessi ma si tratta di soldi della camorra.
Il Mattino