Speakers' Corner in piazza Dante, arriva il «no» della Soprintendenza

Speakers' Corner in piazza Dante, arriva il «no» della Soprintendenza
I componenti del Comitato alla Vivibilità proprio non se l'aspettavano. La Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Comune di Napoli non ha autorizzato...

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I componenti del Comitato alla Vivibilità proprio non se l'aspettavano. La Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Comune di Napoli non ha autorizzato l'installazione di una targa al cancello che circonda la statua di Dante Alighieri nell'omonima piazza. «Siamo rispettosi della decisione della Soprintendenza di Napoli che ci nega l'installazione della targa dello Speakers' Corner» ammette il presidente Gennaro Esposito. «Anche se possiamo dire che è una risposta vuota perché il semplice riferimento normativo agli articoli 20 e 21 del Codice dei Beni Culturali è vago. Come dire chi l'ha scritta ha voluto semplicemente esercitare un potere per ostacolare il cittadino senza neppure prendersi la briga di metterlo per strada».


Per Esposito, che sabato aveva lanciato l'idea dell'«angolo dell'oratore» in occasione della manifestazione «La Marea azzurra» ricorda che «il soprintendente Garella ha autorizzato corni e Alberi di Natale sul lungomare liberato, ma dice semplicemente no ai cittadini. Una risposta avuta oggi a mezzo mail nonostante la richiesta fosse stata inoltrata il 14 gennaio scorso. Essa nega non sappiamo se legittimamente o meno la installazione di una targa quando poi nella medesima piazza consente lo scempio totale di 6 superbidoni della monnezza che puntualmente accumulano rifiuti a tonnellate di ogni genere e specie anche al di fuori. Una Soprintendenza che in centro storico non esegue alcun controllo né preventivo né successivo, neppure quando sono gli stessi cittadini a segnalare ad esempio l'avvio di lavori edili che a termini dell'articolo 58 delle disposizioni di attuazione al PRG richiedono la supervisione della Soprintendeza Archeologica. Denunce specifiche rimaste lettera morta che non hanno neppure un seguito da parte dell'Ufficio Antiabusivismo del Comune di Napoli. Questa risposta ci conferma che Napoli è una città da ricominciare daccapo! Noi cittadini ci siamo, e difenderemo a ogni costo la nostra città ogni giorno saccheggiata dalla illegalità diffisa nel silenzio complice delle istituzioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino