Dopo una scrupolosa attività d’indagine gli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Acerra, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale...
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Da circa un mese a questa parte una donna, ex compagna del giovane tratto in arresto, si era più volte recata negli uffici del Commissariato di Acerra, poiché temeva per la propria incolumità a causa dei continui tentativi, anche minacciosi, di riavvicinarla , posti in essere dall’uomo nel tentativo di riallacciare la loro relazione. La donna, da quando decideva di fare cessare la relazione, veniva sopraffatta dalla classica condotta esemplificata nel reato di “stalking”, poiché l’uomo iniziava a contattarla telefonicamente, chiedendole di poter rientrare in casa ed, ai rifiuti della donna, replicava le condotte sopra descritte, avvicinando l’abitazione della donna senza successo, accentuando la sua aggressività e diventando minaccioso, suonando insistentemente il citofono. Le azioni descritte avevano come costante corollario continui ed incessanti messaggi, telefonate, tentativi di avvicinamento alla vittima con ogni pretesto, nonché “abbordaggi” delle amicizie della donna al fine di avere notizie sui suoi spostamenti. Di fronte a tale ricostruzione il Commissariato richiedeva alla locale Procura di valutare la richiesta di idonea misura cautelare a carico dell'uomo.
La Procura della Repubblica faceva propria, con estrema tempestività, la ricostruzione dei fatti fornita dagli agenti del Commissariato condividendone l’impianto, richiedendo perciò misura cautelare, che veniva emessa dal GIP ed eseguita nel primo pomeriggio del 10 c.m., sotto forma di Divieta di avvicinamento.
Il Mattino