Un anno e mezzo più tardi la statua di Diego Armando Maradona realizzata dall'artista Domenico Sepe resta un mistero. Dopo un lungo peregrinare di richieste, atti,...
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Tutti delusi, però: la statua a Fuorigrotta non ci tornerà: nelle ultime settimane gli uffici comunali hanno concluso gli approfondimenti tecnici sulla donazione con il supporto dell'Avvocatura del comune. E da questi sarebbero emersi elementi di illegittimità e nullità dell'atto di donazione che era stato redatto a suo tempo. Se non bastasse, sono state avviate indagini a carico della statua che hanno indotto il Comune a revocare l'accettazione della donazione. Indagini che non riguardano però in alcun modo l'artista Sepe, che si dice dispiaciuto dalla vicenda: «L'ho scoperto dai giornali - era stata proprio la redazione del Mattino a comunicare la notizia all'artista - e mi ha fatto male. Io avrei solo voluto fare un dono alla mia città». Alla base ci sarebbe anche il valore della donazione: si è accertato, infatti, che non sussiste il "modico valore" richiesto, dal momento che il solo costo dei materiali supera i 30 mila euro. Dunque, nulla ai sensi del codice civile. Eppure quello del valore era un dato già ben a conoscenza da tutte le parti della vicenda. Resterà dunque una sola opera dedicata al genio argentino che ha indossato la maglia del Napoli, almeno a Fuorigrotta: all'interno dello stadio, infatti, è sempre presente l'opera confezionata da Stefano Ceci - ex manager di Diego - e donata al club azzurro. La statua è appena fuori dagli spogliatoi utilizzati dalla squadra di Aurelio De Laurentiis durante le gare casalinghe. Quella di Sepe, invece, sembra destinata altrove: al centro delle "preoccupazioni" dell'Amministrazione c'è stata anche la composizione della Commissione che fino al 2021 ha gestito la realizzazione dell'opera. Una vicenda poco simpatica ma che non tocca in alcun modo l'artista. Nella delibera con cui si revoca l'accettazione della statua, il Comune spiega anche che l'opera è in grado di restituire all'artista una utilità non irrilevante in termini di prestigio e di visibilità. Con la necessità dunque di una gara pubblica e trasparente. Un anno e mezzo dopo la sua inaugurazione, però.
Non mancano, però, già le richieste a Sepe. La prima da Casalnuovo, dove il sindaco Pelliccia ha avanzato la candidatura: «Leggere la notizia mi ha lasciato esterrefatto: come può una amministrazione comunale rinunciare così? E come si può non cercare una alternativa? Sicuramente non è una bella storia: Maradona è un patrimonio della cultura napoletana, è una statua che farà la storia della città». Una richiesta che arricchirebbe il territorio: «Abbiamo già collaborato con Sepe: quindici anni fa portammo qui una statua per Giovanni Paolo II, ne abbiamo una di Totò, a un parco abbiamo dato il nome di Pino Daniele, con Maradona potremmo allargare gli onori ai grandi artisti che sono passati da Napoli». Le parti si incontreranno lunedì per pensare concretamente al progetto.
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Il Mattino