Napoli-Portici, la storica stazione diventa un parcheggio: sequestrata. «Ma ora recuperiamola con un museo»

I reati contestati vanno dall'invasione di terreni ed edifici all'omissione di lavori in edifici che minacciano rovina

Era stata trasformata in un parcheggio la storica stazione Bayard dell'antica tratta Napoli-Portici, luogo di partenza della prima ferrovia d'Italia, inaugurata nel 1834. ...

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Era stata trasformata in un parcheggio la storica stazione Bayard dell'antica tratta Napoli-Portici, luogo di partenza della prima ferrovia d'Italia, inaugurata nel 1834.

Oggi, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, su delega del gruppo intersezionale per la tutela penale dei beni culturali dell'ufficio inquirente partenopeo (procuratori aggiunti Pierpaolo Filippelli e Vincenzo Piscitelli) hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo disposto dal Giudice per le indagini preliminari.

I reati contestati vanno dall'invasione di terreni ed edifici, all'omissione di lavori in edifici che minacciano rovina, alla distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento ed uso illecito dei beni culturali. Contestato dagli inquirenti anche il reato di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, in relazione allo stato di degrado e protratto abbandono della stazione di interesse storico-architettonico e ai rischi di crollo a causa dell'omissione di interventi di manutenzione.

«Da anni coltivo la grande ambizione di restituire alla città una testimonianza importante di quelli che sono stati i grandi primati di Napoli» dice Luigi Rispoli, presidente dell'associazione AIGE, e componente della Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia che si batte da anni per il recupero della stazione Napoli Portici, la prima stazione ferroviaria d'Italia, commentando la notizia del sequestro dell'area da parte dei carabinieri.

«Abbiamo sempre considerato il recupero della stazione Bayard - ha continuato Rispoli - non solo una fondamentale opera di salvaguardia della nostra identità, ma anche una possibile occasione di sviluppo per una delle zone della città che maggiormente soffre di una situazione di degrado e disagio sociale. Recuperare il sito destinandolo ad una attività museale può essere l'occasione per creare occupazione e far crescere l'economia di quell'area anche se finora gli appelli rivolti a Comune di Napoli e Regione Campania sono caduti nel vuoto».

«Per questo motivo, subito dopo la sua nomina ho scritto al ministro Sangiuliano sperando in una sua attenzione per ridare dignità a quelle che oggi sono solo macerie ma che un tempo hanno scritto una pagina importante della storia della nostra Patria», ha concluso Rispoli. 

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Il Mattino