Una «stesa» o qualcosa di più mirato, dopo aver avvistato la presenza di un rivale, di un affiliato al clan avversario. Ipotesi choc al centro delle indagini...
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Mancavano pochi minuti alla mezzanotte, quando è scattato il blitz che ha rischiato di uccidere una donna che si era appena affacciata al balcone di casa. Ma chi c’è dietro l’agguato? Cosa sta accadendo in un quartiere appena due anni fa al centro di una maxiretata poi culminata in condanne esemplari? Lo scenario è abbastanza chiaro agli inquirenti.
Qui all’ombra delle mura greche si stanno riproponendo gli stessi codici di comportamento che quattro anni fa - tra il 2014 e il 2015 - attanagliarono il centro cittadino nella morsa della paranza dei bimbi. Stando a quanto emerso finora, c’è chi sta lavorando per ricompattare una nuova leva camorristica composta da pochi soggetti di età compresa tra i 15 e i 20 anni, desiderosi di emulare le gesta di Emanuele Sibillo, il fondatore della paranza dei bimbi, ucciso in via Costa per mano dei rivali dei Buonerba. Dunque, una faida che sa di già visto e che sarebbe in pieno svolgimento, sempre nel tentativo di battere il solco di quel ragazzo ucciso a venti anni al termine dell’ennesima stesa per la conquista di una strada, di un marciapiede.
Ricordate quel volto incorniciato da una barba nera? Ricordate il culto laico che ha spinto alcuni residenti a Forcella ad intitolare edicole votive al giovane boss della paranza? Ecco, su quella scia si sta creando un nuovo cartello criminale. Un gruppo di ragazzini, poca esperienza criminale ma tanta voglia di mettersi in mostra e di riconquistare la propria leadership sul territorio. Inchiesta coordinata dal pm Francesco De Falco (che assieme al pm John Henry Woodcock ha ottenuto le condanne per i vertici della paranza dei bimbi), sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, c’è un filone investigativo che riguarda fatti recenti: la nuova paranza avrebbe infatti costruito un solido asse investigativo con i clan dei Quartieri Spagnoli (sempre battendo lo stesso solco aperto da Emanuele Sibillo, che all’inizio della sua ascesa camorristica andò ad incontrare l’ex boss Marco Mariano), per definire accordi in materia di piazze di spaccio. Già, le piazze di spaccio. La droga come link tra famiglie di quartieri diversi, ma anche come motivo di scontro, di guerra. Ed è il controllo delle piazze che ha riacceso la faida tra i nuovi «bimbi» dell’ultima paranza e i rivali storici dei Mazzarella.
Se ne sono accorti in questi giorni gli investigatori, alla luce di un episodio che ha provocato nuovi venti di guerra: la scarcerazione di un boss dei Mazzarella, un soggetto legato alla famiglia Ferraiuolo, la cui presenza ha fatto crollare equilibri abbastanza fragili. Ed è in questo scenario che è possibile comprendere quanto avvenuto due notti fa a Forcella. Via Vicaria Vecchia: secondo voci raccolte dal territorio (e attualmente al vaglio degli inquirenti) nella strada che fa da spartiacque tra Forcella «di sopra» e «di sotto» viene avvistato un uomo dei Mazzarella. Per qualcuno, il pregiudicato è addirittura in compagnia di moglie e figlio, quando quelli della nuova paranza dei bimbi decidono di intervenire nel modo più violento possibile. Insomma, di usare le armi, di prendere la mira e sparare. Secondo questa ricostruzione, l’uomo dei Mazzarella sarebbe riuscito a dileguarsi dopo aver messo in salvo i propri parenti. Diversa invece la pista «ufficiale», quella che fa i conti con indagini balistiche e con la mancanza assoluta di testimonianze. In quest’ottica, il ferimento (per errore) della 51enne di via Vicaria Vecchia sarebbe maturato nel corso di una «stesa», di una sventagliata di proiettili esplosi a casaccio, sempre e comunque con lo stesso obiettivo e per lo stesso movente: in questa strada ci siamo noi, via i Mazzarella da Forcella. Dopo Sibillo, torna una nuova paranza Leggi l'articolo completo su
Il Mattino