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«Maresca mi restituisca l'agenda rossa che gli regalai con dedica, non può difendere contemporaneamente i valori di Paolo Borsellino e quelli di Berlusconi». L'affondo è di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio di 29 anni fa. In questi anni il fratello di Paolo Borsellino ha creato il Movimento delle Agende Rosse per ricordare la figura del magistrato e ora - proprio mentre ricorre l'anniversario della strage di via D'Amelio - attacca con decisione il pm anticamorra. «Qualche anno fa, era il 2012, Catello Maresca nel corso di un'iniziativa pubblica mi chiese la simbolica agenda rossa, oggetto simbolo del ricordo di mio fratello Paolo. Gliene regalai una con una dedica, ma ora vedo che Maresca ha deciso di candidarsi con Berlusconi. Non si può stare prima da una parte e poi dall'altra a seconda delle convenienze, ora la rivoglio indietro».
«È come se Maresca - spiega Salvatore Borsellino al Mattino - avesse compiuto un tradimento. La notizia della sua candidatura - dopo contatti con Silvio Berlusconi, il sostegno di Matteo Salvini e il benestare di Fratelli d'Italia - non sarebbe sconvolgente sul piano strettamente politico». Borsellino ricorda così una recente dichiarazione di Maresca che diceva: «Io sono un costituzionalista convinto e credo che Berlusconi abbia subito solo una condanna in merito alla quale tra l'altro la Corte Europea ha chiesto chiarimenti». Per Salvatore Borsellino la difesa fatta da Maresca verso Berlusconi è nettamente in contrasto con i valori di suo fratello Paolo. «Oltre alla condanna definitiva a carico di Silvio Berlusconi per il reato di frode fiscale, Maresca dovrebbe ricordare le motivazioni di una sentenza che riguarda Marcello Dell'Utri, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi.
Un'entrata a gamba tesa di Borsellino nei confronti di Maresca proprio nel vivo della campagna elettorale. Oggi, tra l'altro, il pm anticamorra parteciperà alle 18 in piazza della Sanità all'evento per ricordare il giudice antimafia. Un ricordo, nel giorno dell'anniversario dell'uccisione di Borsellino e della sua scorta, al quale parteciperà il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, il maestro di judo Gianni Maddaloni, la criminologa Patrizia Sannino, il presidente dell'associazione Giovani Promesse che ha organizzato l'evento, Salvatore Paternoster e il presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, Salvatore Calleri. «I miei rapporti personali con Salvatore Borsellino - spiega ora Maresca - restano tali e ci sarà modo di parlarne, ma le polemiche a ridosso delle commemorazioni della morte di un grande eroe e degli uomini della sua scorta, sono assolutamente fuori luogo. A questo gioco io non mi presto». E ieri, tra l'altro, Maresca ha anche pubblicato un post su Facebook per ricordare il magistrato ucciso dalla mafia. «Quel giorno - ha scritto il pm - ebbi per la prima volta orrore del mio Paese e di tutto il male che conteneva. Capii che solo il coraggio delle proprie idee può veramente contribuire a rendere migliore il mondo in cui viviamo. Da allora mi batto per questo, prima da magistrato ora da cittadino». Mai Maresca si sarebbe aspettato di dover entrare in polemica con il fratello di un magistrato che per lui ha sempre rappresentato un modello insieme a Giovanni Falcone. Anche per questo ha preferito glissare su polemiche ritenute strumentali e non allargare il fronte dello scontro. Oggi Maresca sarà alla Sanità per ricordare Borsellino e, pur se inizialmente previsto, non dovrebbe esserci in collegamento Salvatore Borsellino. «Mi hanno chiesto collegamenti da ogni città - spiega il fratello minore del magistrato - sarà difficile collegarmi con la piazza di Napoli. Un posto a cui resto legatissimo, la mia seconda città dopo Palermo e sono orgoglioso di esserne cittadino onorario». Nel 2012 infatti fu un altro sindaco ed ex magistrato a conferire a Borsellino junior la cittadinanza onoraria, l'attuale primo cittadino Luigi de Magistris.
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