Oggi pomeriggio si sono svolti i funerali del luogotenente della polizia municipale di Napoli Vincenzo Cinque, nella chiesa della Resurrezione al rione Monterosa a Secondigliano....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VIDEO CORRELATO: STRAGE, SPUNTA
UN NUOVO VIDEO DELLA SPARATORIA
Un lungo e commosso applauso ha salutato la salma di Vincenzo Cinque all'uscita dalla chiesa della Resurrezione nel rione Monterosa. «Per la Chiesa Vincenzo e Francesco sono martiri», ha detto il cappellano del corpo della polizia municipale di Napoli, padre Mario Pellicose, che ha celebrato le esequie. In chiesa, accanto alla moglie Concetta, ai figli e alla famiglia, tanti cittadini e le istituzioni rappresentate dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, dal prefetto Gerarda Pantalone e dal questore Guido Marino.
Nel corso dell'omelia, il sacerdote ha più volte accomunato Vincenzo a Francesco Bruner capitano dei vigili urbani di Napoli deceduto nel giorno stesso della strage avvenuta a maggio. Il sacerdote ha affermato che i due vigili sono «vittime non di una disgrazia, ma di un folle gesto. Vincenzo - ha aggiunto - è stato capace di compiere il bene per gli altri dando la vita per salvare quella di altri» Il luogotenente, infatti, secondo la ricostruzione degli investigatori, aveva cercato di proteggere passanti e automobilisti impedendo loro di finire sotto il tiro di Giulio Murolo.
«Vincenzo - ha proseguito il sacerdote - non è un eroe semplice perché quello che ha fatto lo ha compiuto fuori dal servizio. Vincenzo e Franco sono martiri». Sacrifici che - ha sottolineato il prete - «ci fanno capire ancora una volta quanto sia nobile il corpo della polizia municipale di Napoli e quanto sia difficile il loro compito». Una strage che ha causato cinque vittime e tre feriti e che è figlia - ha proseguito il sacerdote nell'omelia - «del dramma della solitudine che ha visto un uomo capace di armarsi e uccidere. Un dramma causato dalla società attuale - ha aggiunto - in cui i social network ci isolano. Oggi si vive una vita di violenza morale in cui si affermano comportamenti illegali e immorali e c'è una violenza verbale. I nostri polmoni - ha concluso - respirano violenza tutti i giorni».
In una chiesa gremita, tanta la commozione dei presenti. Accanto all'altare, i gonfaloni del Comune di Napoli, del Comune di Casavatore e dell'Associazione della polizia municipale europea. Prima della conclusione della cerimonia, momenti di forte commozione quando è stata consegnata alla vedova la bandiera della polizia municipale e quando il maresciallo Pasquale Esposito, che faceva coppia con Cinque da sette anni, ha condiviso con i presenti il suo personale ricordo. «Mi mancherai fratello - ha detto Esposito - mi mancheranno le nostre risate e gli sfotto'. Sei stato un grande uomo e sei stato un grande eroe insieme a Bruner». Prima della conclusione del rito è stata letta la preghiera della polizia municipale.
«Sei il primo innocente accolto in questa chiesa dove, nei tempi della guerra di camorra, abbiamo accolto 80 giovani».
Il Mattino