Stupro Caivano, il ministro Nordio: «La procedura di arresti domiciliari è corretta»

Le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Nordio

La decisione del giudice di concedere gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a uno dei due maggiorenni accusati dello stupro di due cuginette di 10 e 12 anni a...

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La decisione del giudice di concedere gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a uno dei due maggiorenni accusati dello stupro di due cuginette di 10 e 12 anni a Caivano è «fornita di supporto motivazionale e non emergono quindi elementi sintomatici di un non corretto governo delle procedure previste» da parte dei magistrati. E la valutazione giuridica dei fatti è «di esclusiva pertinenza dell'autorità giudiziaria competente».

Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto in merito a un'interrogazione del senatore leghista Gianluca Cantalamessa che lo scorso dicembre aveva chiesto al ministero dell'iter che ha portato alla concessione del beneficio e se intendesse valutare eventuali accertamenti nel caso specifico.

Nella sua risposta Nordio ha spiegato che «la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, in ragione soprattutto dell'ampia distanza, pari a circa 700 chilometri, esistente tra il comune di F. e quello di Caivano (Napoli), «luogo nel quale i fatti si sono verificati e nel quale risiedono ancora sia le persone offese sia i familiari e i diversi membri del gruppo del quale il M. faceva parte e nell'ambito del quale la vicenda delittuosa è maturata».

«Inoltre - ha precisato il Guardasigilli - quanto alla corretta ricostruzione degli accadimenti, allo stato non emergono quindi elementi sintomatici di un non corretto governo delle procedure previste, risultando la decisione del giudice per le indagini preliminari fornita di supporto motivazionale in punto di fatto e di diritto. In ragione poi della separazione dei poteri, poiché lo scrutinio e la valutazione giuridica dei fatti sono di esclusiva pertinenza dell'autorità giudiziaria competente, in caso di non condivisione delle relative decisioni, lo strumento giuridico approntato dall'ordinamento risulta quello del ricorso».

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Il Mattino