Stuprarono turista Usa in discoteca: lei torna in Campania per testimoniare

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SANTA MARIA CAPUA VETERE - Tornerà in Italia dagli Stati Uniti il prossimo 23 ottobre, a tre mesi da quella violenta e terribile notte in discoteca, Elizabeth J., la...

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SANTA MARIA CAPUA VETERE - Tornerà in Italia dagli Stati Uniti il prossimo 23 ottobre, a tre mesi da quella violenta e terribile notte in discoteca, Elizabeth J., la venticinquenne di New York vittima di uno stupro commesso da due giovani casertani alla fine dello scorso luglio, nei bagni del Fauno, rinomato locale di Sorrento. I due accusati, Riccardo Capece e Francesco Franchini, arrestati ad agosto, di 20 e 22 anni, si trovano ancora in carcere dopo il rigetto della richiesta di arresti domiciliari da parte del gip e del Riesame.




La ragazza americana ha dato la sua disponibilità a tornare in Italia per l’incidente probatorio fissato davanti al gip di Torre Annunziata: una sorta di pre-processo, ovvero uno strumento che consente di assumere la prova anticipatamente per poi utilizzare in sede dibattimentale. Per fare ciò è dunque necessario aprire nel corso delle indagini preliminari una «incidentale» parentesi accusatoria, celebrando in un’apposita udienza che non ha finalità decisoria e che punta solo ad assumere la prova che sarà poi utilizzabile in dibattimento. Gli avvocati Romolo Vignola (per Franchini) e Giuseppe Fusco (per Capece), a fine agosto, al termine dell'interrogatorio di garanzia, avevano chiesto al gip Antonio Fiorentino la misura degli arresti domiciliari alla quale si era opposto il pubblico ministero e che aveva avuto esito negativo così come quella davanti al Tribunale della Libertà.



I due giovani si erano difesi per circa un’ora negando le accuse mosse di Elizabeth J, la ragazza che si trovava in Italia con un'amica tra le testi di accusa di quella terribile notte. Una brutta storia quella che riguarda i due giovani che avrebbero parlato di sesso consenziente.

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Il Mattino