Stupro nella stazione della Circum, i tre amici restano in carcere: «Ma lei era consenziente»

Stupro nella stazione della Circum, i tre amici restano in carcere: «Ma lei era consenziente»
Il gip Valeria Montesarchio ha convalidato i provvedimenti di fermo per violenza sessuale di gruppo emessi nei confronti dei tre giovani accusati di avere violentato...

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Il gip Valeria Montesarchio ha convalidato i provvedimenti di fermo per violenza sessuale di gruppo emessi nei confronti dei tre giovani accusati di avere violentato martedì scorso una giovane di 24 anni nell'ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano della Circumvesuviana. I tre sono stati interrogati dal magistrato stamattina. Tutti hanno sostenuto che si sia trattato di rapporti sessuali consenzienti e non estorti con la violenza. 

 
Il gip ha contestualmente emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre: Alessandro Sbrescia, 18 anni, Raffaele Borrelli e Antonio Cozzolino, entrambi 19 anni. Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Napoli stanno cercando di fare piena luce su quanto accaduto quella sera ma anche sull'episodio «precursore» di venti giorni fa. Secondo quanto si è appreso anche in quell'occasione i tre (non è ancora chiaro se ci fossero anche altri giovani) avrebbero cercato di avere un esplicito approccio di natura sessuale con la vittima e con una sua amica. In quell'occasione però le attenzioni dei tre si sarebbero concentrate sull'amica della 24enne.

Durante l'interrogatorio di oggi il sostituto procuratore Cristina Curatoli (titolare del fascicolo con il collega Salvatore Prisco, procuratore aggiunto Raffaello Falcone, ndr) ha depositato documenti a sostegno degli elementi di prova sull'accaduto finora raccolti. A questi si andranno ad aggiungere anche gli esami di comparazione del Dna e i risultati degli accertamenti tecnici sui cellulari dei tre ragazzi (sui quali non si esclude ci possano essere immagini e video utili alle indagini, ndr) che potrebbero anche essere eseguiti nei prossimi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino