Mezzogiorno, ecco la generazione bruciata un giovane su tre rinuncia a cercare lavoro

Mezzogiorno, ecco la generazione bruciata un giovane su tre rinuncia a cercare lavoro
Arrivano alla vigilia del Consiglio dei ministri gli ultimi dati Istat sull’emergenza lavoro. E confermano che è al Sud che va ingrossandosi la sacca degli under 30 che non...

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Arrivano alla vigilia del Consiglio dei ministri gli ultimi dati Istat sull’emergenza lavoro. E confermano che è al Sud che va ingrossandosi la sacca degli under 30 che non studiano e non cercano lavoro.




Siamo ormai al punto che un’intera generazione di giovani sembra avere rinunciato più o meno definitivamente a cercare un’occupazione. E non stiamo parlando di un lavoro stabile o, magari, a posto fisso: è proprio la certezza di non riuscire a trovare nulla la chiave di lettura psicologica di questo deprimente scenario.



Che è difficile etichettare solo come divario economico: è più giusto parlare di un «divario civile» dal momento che al Sud non ci sono «solo» centinaia di migliaia di neet (più di 600mila sul totale di 2,5 milioni certificato dall’Istituto di statistica). Ci sono anche altre pesanti negatività che aiutano a spiegare, statistiche e sociologie a parte, perché uno sbocco occupazionale diventa, qui, praticamente una chimera: lo Stato blocca gli asili nido e così si scopre che appena il 5% dei bambini meridionali frequenta quelli che ancora resistono mentre al Nord la percentuale è quasi il triplo; il tasso di povertà sale del doppio rispetto al Nord (dal 2007 al 2013 è passato dal 5,8% al 12,6%, quasi il triplo del settentrione); i posti di lavoro persi a causa della recessione superano quelli del centronord pur avendo, il Sud, appena il 26% del totale degli occupati del Paese.



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