Suicida in cella il detenuto che evase da Poggioreale

Martedì scorso clochard polacco si toglie la vita: nel 2019 la beffa della fuga con le lenzuola

Il carcere di Poggioreale
Qualche anno fa fece parlare di sè per quasi una settimana, tanto che di lui si occuparono i principali media nazionali. Pochi giorni fa invece si è tolto la vita,...

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Qualche anno fa fece parlare di sè per quasi una settimana, tanto che di lui si occuparono i principali media nazionali. Pochi giorni fa invece si è tolto la vita, all'interno di una cella del carcere di Secondigliano. Una vita drammatica e dolorosa, quella di Robert, il clochard polacco di 35 anni che si è suicidato martedì scorso nel carcere napoletano, per lui che - in un recente passato - aveva strappato una sorta di poco invidiabile primato napoletano: già, perché Robert è stato l'unico detenuto ad evadere dal carcere di Poggioreale. L'unico recluso a violare, per giunta in modo abbastanza farsesco, il sistema di protezione nell'antica casa circondariale partenopea. Una evasione in una struttura che ha cento anni di vita. Ricordate cosa accadde alla fine di agosto del 2019? Un salto dalla chiesa al muro di cinta, una corda realizzata con le lenzuola, il volo verso l'evasione, verso la libertà. Una volta scappato, Robert si diede alla macchia, salvo essere arrestato pochi giorni dopo. Aveva una gamba dolorante, un danno collaterale nell'azione messa a segno tra una staccionata e una corda di lenzuola. Un'impresa simile a quelle raccontate nei film in bianco e nero di un secolo fa, che contribuì ad accendere i riflettori sulla sicurezza e sulla necessità di ammodernamento degli impianti di controllo. Per questa evasione, da qualche giorno è iniziato un processo a carico di alcuni agenti di polizia penitenziaria. 

Pochi giorni fa, invece, la scelta drammatica. Il suicidio di Robert. Era in cella per l'omicidio di una donna, un delitto che gli era costato una condanna all'ergastolo. In pochi anni, dalla fuga beffa al suicidio, quanto basta a tenere accesi i riflettori sul pianeta carceri. 

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Il Mattino