Diciotto anni di reclusione per istigazione al suicidio, estorsione e maltrattamenti: è la richiesta avanzata oggi al termine della requisitoria dal pm di Napoli...
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Il magistrato, davanti alla terza Corte di Assise, ha ripercorso tutto il periodo difficile che la donna ha attraversato durante la sua burrascosa convivenza col compagno. Arianna si tolse la vita il 19 agosto del 2015, gettandosi dal quarto piano del palazzo di via Montedonzelli in cui abitava, a Napoli, al termine dell'ennesimo litigio con Mario (difeso dall'avvocato Sergio Pisani).
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Presenti in aula la madre di Arianna, il padre, la sorella Valentina (difesi dagli avvocati Giovanna Cacciapuoti e Marco Imbimbo) e la criminologa Antonella Formicola. «Arianna decide di mettere fine alla sua vita esasperata dalle continue pressioni economiche di Perrotta», commenta la criminologa, «una tragedia sconvolgente sulla quale i dubbi sono ancora tanti». La discussione degli avvocati delle parti civili è stata fissata per il prossimo 12 febbraio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino