«Ogni mattina andiamo a lavoro ma non sappiamo se torniamo e in quali condizioni. C’è una totale mancanza di sicurezza e noi abbiamo paura». Tanta la...
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«Problema principale è l’atavica carenza di materiale nell’azienda – continua – per cui ogni giorno ci sono treni in ritardo, corse soppresse, vetture che si guastano con conseguenti disagi per gli utenti. E i viaggiatori sfogano la loro rabbia su di noi che lavoriamo sui treni, nelle biglietterie e negli uffici: riceviamo insulti verbali e, alle volte, anche aggressioni fisiche. Cerchiamo di far fronte a queste situazioni con l’esperienza, ma non è facile».
E la divisa che una volta rappresentava motivo di orgoglio, oggi - secondo i dipendenti dell’Eav - costituisce un pericolo. «Noi trasportiamo delinquenti, soprattutto in alcune tratte, come da noi denunciato più volte - prosegue Piermatteo -. Da cinque, sei anni ad oggi la situazione è degenerata ed evitiamo di indossare la divisa perché abbiamo paura di renderci identificabili e diventare un bersaglio facile per malintenzionati».
Inoltre le ultime forniture sono arrivate quattro anni fa. «Ad alcuni di noi quegli indumenti non entrano neanche più. E’ in vigore l’obbligo di indossare la divisa dal primo novembre ma chiediamo all’azienda di fare un passo indietro».Ma la principale richiesta è quella di una maggiore sicurezza. «Servirebbero più presidi delle forze dell’ordine» conclude il dipendente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino